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Somalia: governo favorevole a intervento etiope

Mogadiscio invoca l'aiuto dei Paesi vicini per sconfiggere le milizie degli shebab

Il governo della Somalia è favorevole ad un intervento delle truppe etiopi per fermare gli shebab, i guerriglieri di matrice islamica che controllano parte del Paese e che hanno messo in grave difficoltà il governo di transizione. A dichiararlo, in una conferenza stampa a Mogadiscio, è il ministro della difesa Hussein Arab Ise: "Accoglieremmo con favore le truppe etiopi, se sono entrate in Somalia, e quelle di qualsiasi altro Paese che voglia lottare contro i militanti shebab, a condizione che ciò non violi la nostra sovranità". La dichiarazione non arriva per caso: nel fine settimana diversi convogli di blindati e di mezzi da trasporto truppe etiopi sono entrati in Somalia. Ma le parole del ministro somalo sono anche l'ammissione della debolezza di un governo che in certi periodi riusciva a controllare solo alcuni quartieri della capitale e tuttora non esercita alcuna influenza su vaste zone del Paese. La Somalia è da tempo un campo di battaglia fra diverse fazioni: gli shebab, fanatici col Corano e il mitra, sono visti con terrore dalla comunità internazionale ma per lunghi periodi hanno governato ampie zone dello sfortunato Paese, alle prese anche con una spaventosa carestia. Ora il governo di Mogadiscio arriva quasi ad invocare l'aiuto dei paesi vicini per risolvere questo conflitto, ma Addis Abeba ribadisce che non è così: "LEtiopia non è entrata in Somalia.

In passato la popolazione ha forse avvistato delle squadre da ricognizione e le ha confuse con dei movimenti di truppe".

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