Cultura e Spettacoli

Come sopravvivere al gran circo culturale

Expo, Biennale, Cannes, Salone del libro, Milanesiana, cinquina dello Strega. Ecco il dizionario per fare un figurone (o una figuraccia)

Come sopravvivere al gran circo culturale

AMICI DELLA DOMENICA La giuria del Premio Strega, oltre 400 persone costrette a leggersi, per scegliere il migliore, alcuni dei romanzi più inutili ma meglio pubblicizzati usciti nel corso dell'anno, vergati da scrittori della domenica. Questo in teoria. In pratica gli Amici votano i propri amici (della domenica e non).

BESTSELLER Snobbarli. Perché? Non si sa.

BUFFET Fulcro di ogni manifestazione. Il massimo è la terrazza della Biennale di Venezia. Se non sei sulla lista degli invitati, significa che non esisti. Frase tipo da dire al presidente Paolo Baratta prima di scagliarsi sulle tartine: «Che luogo incantevole». Cheap il rinfresco a Casa Bellonci, a Roma, dove si vota lo Strega. Lamentarsi.

CANNES Quest'anno in corsa per la Palma d'Oro ci sono tre registi italiani: Matteo Garrone, Nanni Moretti, Paolo Sorrentino. Molti giornali hanno già celebrato il trionfo del cinema italiano. Caso mai non vincessero, gli stessi giornali hanno pronto il coccodrillo per la morte del cinema italiano. Frasi fatte: «Non si può paragonare a Venezia, è un'altra cosa».

CONVERSAZIONE Prima di attaccare a parlare di se stessi senza sosta, meglio lasciare un paio di minuti agli altri, almeno per educazione.

DIVI Sospirare: «Non ci sono più quelli di una volta».

DUBBI Ma dire che l'ultimo film di Moretti è noioso, pur essendo morettiani-doc, può essere considerata una forma attualizzata della doppia verità togliattiana? Argomentare pro e contro.

ETICA/ESTETICA Ricordarsi di tenerle sempre separate. Il «buono» quasi sempre produce risultati artistici pessimi, e il «cattivo» capolavori. Citare William Golding, che vinse il Nobel: «Gli uomini producono il male come le api producono il miele».

FERRANTE Vincitrice in pectore del Premio Strega, che ha introdotto apposite regole ad Ferrantem . L'autrice di Storia della bambina perduta (e/o) si è ritagliata il ruolo dell'outsider anti-sistema: infatti è stata candidata da sconosciuti quali Roberto Saviano e Serena Dandini, è sostenuta da giornali underground come il Corriere della Sera e Repubblica , rilascia interviste ma solo ai suoi editori e, senza alcuna arroganza, ha scritto che se vincerà «si potrà dire che i libri sono stati sottratti una volta tanto ai giochi già fatti»; se non entrerà almeno in finale «si potrà dire, definitivamente, senza ombra di dubbio, che lo Strega così com'è è irriformabile».

GIURIA Farne parte, aiuta. Se si è esclusi, condannarle: «Tutta una cricca...».

HIPSTER In letteratura non hanno prodotto niente.

INTELLETTUALE Quello vero firma appelli, è sempre «anti» qualcosa, è inevitabilmente «democratico», vanesio, adora i festival, non disdegna la tv (se è ospite), si indigna spesso, non si assume mai le proprie responsabilità. Citare a caso.

LETTORE È sacro.

LIVORE Nella critica letteraria e cinematografica, indispensabile. Produce ottimi pezzi giornalistici e scarica le tensioni intellettuali.

MAÎTRE À PENSER Diceva Andrè Malraux che in Francia gli intellettuali sono incapaci di aprire un ombrello. In Italia invece lo sono. Quando non serve.

MARX, KARL Sembra impossibile ma sarà il protagonista della Biennale curata da Okwui Enwezor, con letture del Capitale ai giardini dell'Arsenale. Si rischia di incappare nel celebre giudizio di Ugo Fantozzi sulla Corazzata Potëmkin .

MASSA (PUBBLICO DI) Ricordarsi: più una cosa piace al pubblico, più va guardata con sospetto. Sprecarsi negli esempi, da Amici a Fabio Volo.

MILANESIANA «Ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi...».

NOIA A volte sinonimo di intellighenzia.

OPTIONAL Per alcuni intellettuali, anche la lettura lo è. Per molti soprattutto la coerenza.

PEREIRA, ALEXANDER Il conflitto di interessi vale solo in politica. Citare la moglie, bellissima, in bianco alla Prima della Scala.

POPULISMO «È la deriva della politica». «Fa male alla democrazia». «Quello più becero è di destra». «Gli italiani sono populisti dentro», «Il peggiore lo trovi sui social». «La televisione è populista». Tutti ottimi esempi di populismo.

PREMI LETTERARI Non si partecipa per vincere, ma per far conoscere il proprio libro. «Pronto? Ciao, come stai? So che sei in giuria di un premio dove concorro quest'anno...».

QUALITÀ Il mondo della letteratura e dell'arte ne è pieno. L'uomo senza qualità . «Per fortuna ci sono ancora molti editori di qualità». «Beh, questa sì che è un'opera di qualità». «Bisogna dare più spazio al cinema di qualità!». «La trama è importante, ma ancora di più lo è la qualità della scrittura». «In televisione la qualità a volte paga». Ah sì, quando?.

QUANTITÀ Il mondo della letteratura e dell'arte ne è pieno. «Ma quanto è pesante questo libro?!». «Bello il tuo romanzo... Ma... quante copie hai venduto?». «Bella questa mostra, ma quanta bella gente...». «Ricordati che quantità non è sinonimo di qualità!». «Giusto! Sì, ma Camilleri quanti cazzo di libri scrive?».

SALONE Il calo progressivo di vendite nel settore librerie dimostra che quello del Mobile e quello del Libro sono in qualche modo collegati. Il primo è trendy e con molti soldi. Il secondo ha poco appeal ma l'autorevolezza. Ricordarsi di scrivere un pezzo per proporre la fusione dei due saloni in un unico evento. Chissà, potrebbe essere una buona Ikea.

SELFIE Senza quelli dei vip, alcuni festival non avrebbero appeal .

UNICO Il pensiero che va per la maggiore.

VENEZIA In alcune occasioni come la Biennale dell'arte o la Mostra del Cinema conferma la validità di alcuni radicati luoghi comuni. «È bellissima, ma non ci vivrei».

VIP Senza i selfie, alcuni festival non li inviterebbero neppure.

ZERBINO Ruolo tipico del giornalista. Si distinguono due specie. Zerbino semplice: si mette al servizio dell'ufficio stampa. Zerbino senza peli sulla lingua ma col pelo sullo stomaco: attacca una manifestazione fino a quando non viene invitato.

Poi si mette al servizio dell'ufficio stampa.

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