Economia

S&P declassa ancora il rating della Grecia: CCC E per Atene adesso si avvicina il rischio default

Standard & Poor’s boccia nuovamente il rating sovrano della Grecia: l’agenzia di rating ha portato il merito di credito di Atene a "CCC", tre gradini in meno rispetto al precedente "B", con prospettive negative

S&P declassa ancora il rating della Grecia: CCC
 
E per Atene adesso si avvicina il rischio default

Atene - Nuova doccia fredda per Atene. Standard & Poor’s ha annunciato di aver tagliato il rating sovrano a lungo termine della Grecia di tre scalini, portandolo da B a CCC, otto scalini al di sotto della prima soglia per i titoli "spazzatura" (BB+). Il rating sovrano a breve è stato confermato a "C e tutti i rating sono stati tolti dal "creditwatch". Come precisa una nota, l’outlook sul rating a lungo termine resta negativo, a indicare che un altro taglio è probabile nel giro dei prossimi 12-18 mesi. Nella nota, S&P parla della probabilità, sempre più verosimile, di una ristrutturazione del debito sovrano con modalità tali da essere considerata un default per le agenzie di rating. La bocciatura, che porta il giudizio sulla Grecia ancora più in fondo nella scala dei rating speculativi e al livello più basso fra le tre maggiori agenzie, riflette l’opinione di S&P secondo cui "è aumentato significativamente il rischio di default nei prossimi 12 mesi, in base ai nostri parametri di pagamento pieno e puntuale".

Secondo S&P, infatti, stanno crescendo i rischi per la messa in pratica del programma di aiuti Ue-Fmi. Un’opinione motivata dalla situazione politica sempre più complicata in Grecia, assieme all’attuale difficile clima economico. "Noi - spiegano gli analisti di S&P rifacendosi alle recenti dichiarazioni della Germania - crediamo che i Paesi creditori europei della Grecia probabilmente daranno ulteriori aiuti". Ma "crediamo anche che alcuni creditori ufficiali pretenderanno una ristrutturazione del debito verso i privati come una condizione necessaria per ulteriori esborsi" a favore di Atene.

Insomma l’idea tedesca di far pagare il salvataggio greco anche agli obbligazionisti privati, secondo S&P, "potrebbe prendere la forma di un’offerta di concambio o un allungamento delle scadenze sul debito". Tutto ciò "a condizioni meno favorevoli rispetto a quelle del debito da rifinanziare": si tratterebbe dunque di un "default di fatto", che inevitabilmente spingerebbe Standard & Poor’s a tagliare il rating dei bond oggetto di ristrutturazione a D, la categoria più basso di tutti, in fondo al gruppo speculativo. Al contempo il rating sovrano della Grecia sarebbe tagliato a SD, che sta a significare appunto "default selettivo". Molto dipenderà dalle decisione dell’Eurogruppo del 20 giugno prossimo, che procederà il Consiglio Ue del 24 e 25 in cui ci si aspetta vengano varati nuovi aiuti alla Grecia.

Ma - avverte S&P - anche se la ristrutturazione con default non verrà adottata al prossimo meeting dei ministri finanziari dell’euro, "la probabilità di questa azione nei prossimi 12 mesi è aumentata in misura rilevante".

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