Economia

S&P: Francia e Germania rischiano la tripla A Con loro altri 4 paesi Ue

Secondo quanto scrive il Financial Times on line, l'agenzia si prepara a mettere sotto osservazione, con implicazioni negative sul rating, Germania, Francia, Paesi bassi, Austria, Finlandia e Lussemburgo a causa del peggioramento dell’economia e delle tensioni sulla moneta unica

S&P: Francia e Germania rischiano la tripla A Con loro altri 4 paesi Ue

L'agenzia di rating Standard & Poor’s si starebbe preparando a mettere sotto osservazione, con implicazioni negative, il rating tripla A di Germania, Francia, Paesi bassi, Austria, Finlandia e Lussemburgo. A scriverlo è il Finacial Times on line che anticipa una nota dell'agenzia attesa in serata.

L’agenzia statunitense manda così un segnale negativo a questi paesi che al momento godono della tripla A, la massima valutazione di affidabilità creditizia. Rischiano tutti un declassamento a causa del peggioramento dell’economia e delle tensioni sulla moneta unica. Il Financial Times annuncia che S&P annuncerà di aver messo questi sei paesi in uno stato di "creditwatch negativo", cioè un’osservazione che, con una probabilità del 50%, potrebbe sfociare in un declassamento del rating entro 90 giorni.

La decisione dell’agenzia sarebbe dovuta all’aggravarsi della tempesta politica ed economica nell’eurozona. E, dopo le indiscrezioni riportate dal Financial Times, Wall street, che ha trascorso tutta la seduta in territorio positivo, adesso riduce i guadagni a due ore dalla fine della giornata. Il Dow jones cresce dello 0,59% a 12.090,11 punti, il nasdaq è in aumento dello 0,98% a 2.652,37 punti e lo S&p avanza dello 0,97% a 1.256,13 punti. Come conseguenza del possibile taglio della tripla A, l’agenzia americana ha messo sotto osservazione per possibile downgrade le valutazioni sul debito dei 17 paesi dell’area euro.

Intanto, il Fondo monetario internazionale ha dato il via libera alla tranche da 2,2 miliardi di euro alla Grecia nel quadro dell’accordo sul salvataggio raggiunto con l’Ue. I prestiti finora erogati dall’Fmi alla Grecia salgono quindi a 20,3 miliardi di euro.

Il prossimo 16 dicembre (non più il 12 dicembre come previsto originariamente) una missione del Fondo si recherà ad Atene per fare il punto della situazione greca sul fronte delle riforme e del risanamento dei conti col nuovo governo guidato dall’ex numero due della Bce, Lucas Papademos.

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