Stile

Spacchi, tacco 12, jeans L'abito da concerto diventa sexy e casual

Addio ai frac e ai vecchi look castigati Ora anche i (bravi) musicisti cambiano stile

Luca Pavanel

No, non solo concertisti belli, bravi, bravissimi, ora anche super «accessoriati» e provocanti. Della serie: i recital ormai di classico hanno «solo» la musica. Certo, si dirà: questo non è poco. Ma non si può non registrare che scene ed esibizioni, dopo essere già diventati sfilate per modelli e modelle (molti i musicisti di bell'aspetto che potrebbero stare sulle passerelle della moda), negli ultimi tempi si sono popolati di personaggi che a un certo look non rinunciano proprio. Altro che abiti vittoriani, o semplicemente sobri, con qualche piccola concessione, vedi le mise della leonessa tedesca del violino Anne-Sophie Mutter; o, per andare sul versante maschile, i frac da Maestri come quelli del pianista Maurizio Pollini. Dopo la fase degli adoni, ecco l'Era della «bellezza aumentata». Con tacchi, anfibi, tatuaggi, immagini angeliche o in qualche caso come «demoniache». Qualche esempio?

In cima alla classifica, negli ultimi tempi, è balzata la giovane pianista cinese Yuia Wang. Basta dare un'occhiata alle sue fotografie. Tacchi della massima elevazione, minigonna da paura e, per non farsi mancare nulla, un vistoso nude-look. Dai giornali ai social si sono scatenati e divisa tra i pro e i contro. «Una bella ragazza tutte cosce e tecnica», i più benevoli del fronte dei «puristi». Poi i suoi fan. «Provate voi a fare musica come lei la difende a spada tratta la violista milanese Raffaella Stirpe - Bisogna sentirla dal vivo e solo dopo giudicare. Lei sa trasmettere, è quello che conta, Come si veste sono fatti suoi». E ancora: «Yuia è una delle più grandi pianiste. Suggerisco di andare ad ascoltare la sua interpretazione del concerto per mano sinistra scritto da Ravel». Post scriptum: poi, provare per credere, non è facile suonare col tacco dodici. Altro volto, altro flash. Kristine Opolais, la bellissima soprano lituana che miete successo in mezzo mondo. È conosciuta anche per la sua carica sexy. In questo senso memorabile uan sua «Manon» alla Royal Opera House. La sua figura in palcoscenico appare «meno castigata» di una volta. E ancora: la trombettista Alison Balsom, che alla seduzione non rinuncia attraverso il suo «candore» angelico favorito da una chioma bionda che fa ultra nordico; è la più «bella del reame», nel suo guardaroba non manca un abito lungo dal sapore ecclesiastico. Occhio alla par condicio.

Già, proprio così: la parità esiste anche tra gi «accessoriati» dello show. Il turno di lor signori. Si prenda l'avvenente direttore d'orchestra italiano Matthiue Mantanus, che in più occasioni ha detto riguardo alla sua idea di presentarsi sul podio in blue jeans: «I vestiti eleganti del secolo scorso parlano un linguaggio antiquato, che incute timore e non entusiasmo. Il contrario di quanto la musica dovrebbe trasmettere». Un altro che sta sul casual è il violinista David Garrett che da giovanissimo faceva il modello: in scena non di rado compare in anfibi. All'elenco si aggiunge il pianista bergamasco Davide Locatelli. Segni particolari: i tatuaggi che copiosi si vendono sulle sue braccia. Tutti bravi, belli e bravissimi. Ma sui social la riscossa si comincia a «sentire». Il pianista-musicologo Luca Ciammarughi ha scritto: «Provocatoriamente a volte mi verrebbe voglia di tenere una trasmissione sui musicisti/e ritenuti generalmente non belli e nemmeno carini. Il problema è che non si può fare, perché sarebbe offensivo per costoro. E poi: sarebbe una discriminazione alla rovescia? Certo, e volutamente! Un equilibrio deve pur esserci.

Sono sensibile alla bellezza fisica, ma quando ascolto musica non me ne frega assolutamente nulla».

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