Roma

Spalletti: «Partita? Ma se meriterebbe un trofeo a parte...»

Ieri a Trigoria festa di tifosi: macchine, scooter, biciclette. Tutto, pur di abbracciare capitan Totti

Fabrizio Aspri

Un bagno di folla, l’emozione di Totti e uno striscione intriso di passione: «Combattete per noi e per il capitano!». Tre fotogrammi di un sabato da lupi, reso elettrizzante dagli oltre seimila tifosi sbarcati nel fortino giallorosso per caricare i beniamini in vista di un derby che può valere l’undicesimo successo di fila. Una festa iniziata intorno alle 12, con la consegna di cinquemila maglie offerte dallo sponsor tecnico. T-shirt bianche e lo stesso messaggio apparso sulla tela srotolata in tribuna. Un inno al capitano, dunque e tanti vessilli al vento. «Vivo la mia vita 90 minuti a settimana», si legge sullo stendardo esposto a due passi dal Fulvio Bernardini. Tommasi, il primo ad arrivare, si ferma, lo legge e regala il primo sorriso di un pomeriggio di sole. Intorno alle 14, mentre in sala stampa il tecnico risponde alle domande dei cronisti, il piazzale Dino Viola è zeppo di gente e via di Trigoria un fiume in piena: macchine, scooter, biciclette. Tutto, pur di non perdersi la festa. Molti abbandonano l’auto sul ciglio della strada e corrono a caccia di un posto in Tribuna. Tra questi Max Biaggi, vip dal cuore romanista: il centauro parcheggia la vettura e con passo sostenuto si avvia verso il campo. Kharja, a bordo di uno scooter, varca il cancello in netto ritardo, mentre Mancini e Mexes, arenati nella palude di vetture, vengono fatti salire su due moto e scortati fino al «posto di lavoro».
Sono passate le 15 quando il tecnico di Certaldo entra in campo seguito dai suoi ragazzi e si inchina davanti al mare di sostenitori. Trigoria si infiamma e si alza il sipario sulla splendida scenografia coordinata da William, «Spadino», uno dei capi della tifoseria. Il colpo d’occhio è da applausi: diecimila braccia al cielo per sventolare cartoncini gialli, arancioni e bianchi.
«Solo qui succedono queste cose – ammette Spalletti - perché il derby è come una finale all’interno del campionato. Meriterebbe un trofeo a parte. Da casa mia, a Empoli, è tutta la settimana che mi telefonano per chiedermi come mi sento».
Roma senza il suo capitano, Lazio forte della spinta emotiva di Di Canio. «La sua carica non mi preoccupa. Vorrà dire che, in assenza di “Checco”, saremo in undici, uno sopra l’altro». Della serie, il gruppo prima di tutto. «Questa squadra è unita. Se avessi potuto, avrei lasciato a casa i ragazzi invece di portarli in ritiro. Ma se qualcosa va male, ti dicono che hai sbagliato. Tredici i punti di differenza tra le due squadre sono tanti. Vuol dire che la Lazio ha fatto bene, noi benissimo». Al posto di Totti dovrebbe giocare Montella. «E’ uno dei pochi che non avverte questa tensione – spiega - perché è una persona tranquilla». Tranquillità che, si spera, andrà in scena anche sugli spalti. Il Ministro dell’Interno, Pisanu, ha detto: «Se verranno alzati simboli o scritte razziste o antisemite, inneggianti alla violenza, la partita sarà sospesa». Spalletti è in linea. «Se accadranno cose sbagliate, saremo pronti ad interrompere la gara. Se sarà il derby degli allenatori? Verrà deciso dai giocatori. Si affronteranno due squadre alla pari».
Della serie: vinca il migliore.

Al campo la sentenza.

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