Cronaca locale

Sparatoria al bar: ucciso uomo del clan Crisafulli

Agguato ieri a Quarto Oggiaro: la vittima è Franco Crisafulli, 57 anni, pregiudicato e fratello di Alessandro e Biagio, condannati all'ergastolo per traffico internazionale di droga

Sparatoria al bar: ucciso 
uomo del clan Crisafulli

Milano - Agguato a Milano, ieri nella tarda serata, a Quarto Oggiaro: tre persone sono rimaste ferite e una è morta. La vittima, dai primi accertamenti, è Franco Crisafulli, 57 anni, pregiudicato e fratello dei più noti Alessandro e Biagio, entrambi condannati all'ergastolo per associazione per delinquere finalizzato al traffico internazionale di stupefacenti. L'uomo è stato raggiunto da almeno quattro colpi di arma da fuoco alcuni dei quali lo avrebbero anche colpito alla faccia. Il clan Crisafulli, stabilitosi a Quarto Oggiaro dagli anni '70-'80, si era reso protagonista sulle cronache dei giornali di omicidi e traffici di droga. In particolare, Franco, secondo indiscrezioni, era uscito recentemente dal carcere. Il clan era stato smantellato da un'importante operazione anti droga denominata 'Terra bruciata' nel 1994. Crisafulli è deceduto durante il trasporto in ambulanza all'ospedale di Bollate.

Killer in azione Il blitz che ha insanguinato questa notte uno dei bar più noti di Quarto Oggiaro,è scattato intorno alle 21.45. Almeno un killer, forse incappucciato, ma è probabile che gli aggressori fossero due, ha sparato ai suoi bersagli, che si trovavano all'esterno del bar Quinto, sul marciapiede ad angolo tra via Pascarella e via Satta, strade spesso salite agli onori della cronaca nera meneghina. Uno dei quattro è caduto subito, almeno altri due si sarebbero rifugiati dentro il bar, scavalcando il bancone rimanendovi dietro a terra. Secondo un testimone, che abita nei palazzi di fronte al bar, "sono stati sparati tantissimi colpi, uno dietro l'altro, sembrava una guerra". Quindici, forse più colpi in rapidissima successione, sparati probabilmente da una o due pistole semi automatiche e forse da due diverse angolazioni. I killer, quindi, sarebbero fuggiti a piedi. Secondo gli investigatori, tra le ipotesi, quelle che sembrano più verosimili sono il regolamento di conti tra organizzazioni dedite al traffico di droga oppure una vendetta personale. Il bar Quinto, storico locale e ritrovo anche di pregiudicati, era recentemente passato di mano: da una nota famiglia della zona, che lo gestiva da vent'anni, era stato recentemente acquistato da cinesi, come avviene da diversi anni per molti bar del capoluogo lombardo. Il locale aveva anche subito recentemente un piccolo incendio doloso alle tende, ma il passaggio di proprietà non avrebbe alcuna attinenza con quanto avvenuto questa notte. 

La cosca mafiosa dei Crisafulli operava da anni nel quartiere . Dodici membri di un'organizzazione affiliata al clan, dopo un processo iniziato nell'ottobre 2003, furono condannati a pene varie nel luglio del 2006 per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico e al traffico di stupefacenti. Nel dicembre dello stesso anno, nel parco delle Groane, nell'hinterland a nord di Milano, venne ritrovato il cadavere di un malvivente ucciso nel 1991, Vincenzo Morelli, che si era urtato con l'organizzazione capeggiata dai fratelli Alessandro e Biagio Crisafulli. Per quell'omicidio erano stati condannate nel 2001 nove persone, tra cui i due Crisafulli. Nel dicembre 2006 un altro pregiudicato, Guiovanni Costantino, 48 anni, venne ferito a colpi di pistola all'uscita di una pizzeria di Quarto Oggiaro. Costantino era stato coinvolto in una parte di un'operazione dei carabinieri condotta nel 1994 contro il clan. Nell'aprile del 2006 era stato catturato in Spagna Marco del Vento, considerato il referente economico-finanziario dell'organizzazione mafiosa.

E nel mese di novembre la direzione investigativa antimafia aveva sequestrato beni per 4,5 milioni di euro a personaggi operanti in Lombardia sempre per conto del clan di Biagio Crisafulli, detenuto in regime di massima sicurezza dalla seconda metà degli anni '90 nel carcere torinese delle Vallette. 

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