Cronaca locale

A spasso tra le «stellette»

Mursia pubblica un volume che ripercorre la storia dei palazzi dell’Esercito

Sono un «concentrato di secoli di storia, cultura, arte, architettura, politica, mondanità», spesso veri e propri gioielli architettonici, ma in realtà li conosciamo poco, anche se magari molti di noi ci hanno passato qualche mese della propria vita.
Il libro di Angela Calvini I palazzi dell'Esercito a Milano (Mursia, euro 32) ora ci aiuta a scoprire che l'Ospedale militare di Baggio o l'ormai ex Distretto militare di via Mascheroni (quello dei «tre giorni» della visita di leva, per intenderci) non sono solo edifici militari, ma hanno alle spalle una storia spesso secolare, in ogni caso ricca di fascino e di curiosità. Oltretutto, il volume può anche essere utilizzato come vademecum o guida turistica della città, visto che alcuni degli edifici citati sono anche visitabili. L'autrice, infatti, traccia un percorso che parte da Palazzo Cusani, in via Brera, ci porta a Baggio, all'Ospedale militare, ci riconduce in centro città, alla Scuola Militare Teuliè in corso Italia. E poi a zig-zag tra il Quartiere delle Milizie, con all'interno il citato ex Distretto, la Caserma Santa Barbara, confinante con l'Ospedale Militare, e infine la Caserma Montello in piazza Firenze.
Ogni capitolo ha uno schema che si ripete: storia della zona o del quartiere dove sorge il palazzo studiato; la vita dell'edificio e dei suoi diversi utilizzi nel tempo; intervista a personaggi famosi, milanesi e no, che con quel palazzo hanno o hanno avuto a che fare per motivi diversi.
Così, all'analisi di Palazzo Cusani (già sede del Comando del III Corpo d'Armata e attualmente del Circolo di Presidio dell'Esercito, dopo essere stato prima proprietà dei marchesi Cusani e poi, tra le altre cose, quartier generale del famoso Maresciallo Radetzky dal febbraio 1831 al marzo 1848) si collega l'intervista al critico d'arte Philippe Daverio, il quale ricorda come «alcune strutture militari sono espressione della nostra storia e vanno valorizzate. Bisogna tornare alle origini e recuperare alcuni simboli fondamentali».
L'autrice ci ricorda anche che l'Ospedale militare, costruito in tempi record tra il 1929 e il 1931, è «un gioiello dell'architettura ospedaliera, così all'avanguardia da essere tuttora citato in molti testi di architettura sanitaria». Peraltro lo spostamento delle strutture ospedaliere dall'antico monastero di Sant'Ambrogio alla zona di Baggio lasciò spazio, all'inizio degli anni Trenta del secolo scorso, all'attuale Università Cattolica. Se poi dalla periferia arretriamo in corso Italia 58, scopriamo che la Scuola Militare Teulié può vantare «una storia varia e appassionante, fatta di aperture e chiusure, modifiche strutturali e improvvisi colpi di scena».
Per dirla invece con Nando Dalla Chiesa, docente alla Bocconi ed ex sottosegretario all'Università e alla Ricerca, intervistato anch'egli nel libro, «le caserme di Milano sono molto belle. Sono rimasto colpito dalla grandiosità delle architetture militari, dal senso dello spazio e dell'ordine che vi ho trovato. Gli spazi dell'ex Distretto di via Mascheroni sono molto ben distribuiti e sarebbero proprio adatti a ospitare l'Accademia di Brera. La Caserma Montello di piazza Firenze è conosciuta da pochi, ma è bellissima».


E a proposito di scoperte, ricordatevi che la Caserma Santa Barbara di piazza Perrucchetti «presenta l'unico museo militare di Milano e raccoglie, nei sotterranei del Palazzo del Comando, i cimeli, suddivisi in vetrine tematiche, raccolti dal Risorgimento alla Seconda guerra mondiale».

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