Cultura e Spettacoli

Il 2017 è stato l'anno delle «Bimbe ribelli» Almeno nelle librerie

Ecco le dieci opere più vendute dei 12 mesi appena passati. Tra sorprese e conferme

Il 2017 è stato l'anno delle «Bimbe ribelli» Almeno nelle librerie

Arrivano i dati Nielsen e si può fare il bilancio delle classifiche dei libri del 2017. Certo, le vendite stellari non sono garanzia di qualità. Lo spiegava bene già Alberto Arbasino: «Il pubblico dei libri è il solo che cerca unicamente i prodotti più venduti alla massa, non come quello dei ristoranti e delle boutiques che esige articoli chic e di élite. E dunque le cabale degli editori e dei premi devono pur tenerlo in vita il povero morto...». Ma, polemiche letterarie a parte, ci sono anche scrittori di pregio che hanno venduto tanto, con buona pace degli altri.

Diamo la parola al mercato. Il primo dato è che l'editoria per giovanissimi è una realtà che trascina. Nel 2016 in vetta c'era l'ultima fatica della Rowling, Harry Potter e la maledizione dell'erede. Nell'anno appena trascorso il podio è toccato a Francesca Cavallo ed Elena Favilli con Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 vite di donne straordinarie (Mondadori). Questo libro pensato per le giovanissime, di cui è già previsto un secondo volume, ha battuto tutti i record. Pubblicato in Italia il 28 febbraio 2017, è stato primo nella classifica generale per 10 settimane e primo in quella di Narrativa per ragazzi per 35 settimane ed è tuttora nella top five di quest'ultima. In totale nel corso dell'anno, secondo Nielsen, ha venduto più di 307mila copie.

Sul successo ha pesato l'uscita strategica prima dell'8 marzo e il rimando chiarissimo al girl power che va sempre di moda. Il volumetto illustrato ha dimostrato di inserirsi benissimo in un altro trend dell'editoria degli ultimi anni: il libro regalo, quello che va sempre bene per compleanni e feste comandate.

Leggendo la Top ten dell'anno appena passato si nota subito anche un altro fenomeno: i premi letterari sono tornati a essere forieri di vendite consistenti. Nel 2016 né il vincitore del Campiello né quello dello Strega entrarono tra i dieci libri più venduti dell'anno. Tutto diverso nel 2017. Le otto montagne (Einaudi) di Paolo Cognetti, vincitore dello Strega, arriva addirittura secondo con un exploit da 233mila e 500 copie. E la vincitrice del Campiello, Donatella Di Pietrantonio, con L'Arminuta (Einaudi) è ottava con 137mila copie e spiccioli.

Sul fronte dei bestseller stranieri va segnalato che Dan Brown si rivela davvero immarcescibile. Origin, nonostante qualche titubanza iniziale dei lettori si è dimostrato un vero macinatore di copie: è terzo con 201mila e 500 copie circa. La formula con cui crea i bestseller sarà anche sempre la stessa, ma, come diceva qualche anno fa al Giornale, «a ogni scrittore piacerebbe che il suo libro fosse amato da tutti, non succede. I bestseller sono anche lo strumento che consente all'editoria di pubblicare cose peculiari e di nicchia. E io sono orgoglioso di questo mio contributo a far pubblicare anche altri scrittori». Bene, con Origin ha dato un altro bel contributo ai suoi colleghi... Anche Ken Follett si conferma una macchina da copie. La colonna di fuoco (Mondadori) è settima con quasi 140mila volumi venduti. Follett è in questo caso la punta, scintillante, dell'iceberg: il romanzo storico resta uno dei generi che, se scritto bene, tira di più.

Ed è forse nel campo dei bestselleristi stranieri che è più facile fare l'elenco di quelli che, pur con buoni volumi di vendita, quest'anno sono rimasti fuori dalle posizioni di vertice. J.K. Rowling con lo screenplay di Animali fantastici e dove trovarli (Salani) non ha bissato il successo di Harry Potter e la maledizione dell'erede (che pure era uno screenplay teatrale). Tra il maghetto e i suoi spin off evidentemente qualche differenza resta. Performance molto meno buona anche per Paula Hawkins che l'anno scorso era terza con La ragazza del treno. Il nuovo thrillerone di quest'anno Dentro l'acqua (Piemme) non si è rivelato all'altezza.

Ad andare sotto media anche un italiano, Roberto Saviano. Nel 2016 La paranza dei bambini (Feltrinelli) era il quinto libro più venduto dell'anno. L'anno scorso Bacio feroce, che della Paranza era ideale continuazione, ha fermato l'asticella ben più in basso.

Particolare invece il caso di un bestseller del 2016 che nel 2017 è diventato ancor più bestseller. È il saggio di Alessandro D'Avenia L'arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita (Mondadori). Nel 2016 aveva raggiunto l'ottavo posto con 139mila copie. Nel 2017 è arrivato al sesto con più di 141mila. Stupefacente caso di longseller.

Niente di stupefacente, invece, nel quarto posto di Andrea Camilleri o nel quinto di Fabio Volo. Due autori che vendono in automatico. Era, semmai, sorprendente l'insuccesso di Volo nel 2016 con A cosa servono i desideri. Ma in quel caso con le pagine che i lettori dovevano scriversi da soli Volo aveva preteso troppo.

I dialoghi a monosillabi di Camilleri sono un limite oltre il quale non andare.

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