Cultura e Spettacoli

Il 2018 in libreria è femmina, a (ri)partire dalla Ferrante

Tra i volumi bestseller stravincono quelli a target rosa Resta spazio solo per pochi thriller, gli youtuber e Totti

Il 2018 in libreria è femmina, a (ri)partire dalla Ferrante

Sono arrivati i dati Nielsen e, come tutti gli anni, si può fare il bilancio delle vendite librarie del 2018. Almeno dei piani alti del mercato, di quei primi dieci titoli che rappresentano il gotha certificato dai registratori di cassa delle librerie e dei supermercati.

La dominatrice indiscussa del mercato è indubbiamente lei, la misteriosa e sedicente Elena Ferrante (non riapriremo qui la discussione se dietro lo pseudonimo si nascondano Domenico Starnone e signora). L'amica geniale (e/o), spinta dai potentissimi alisei della serie televisiva procede con il vento in poppa e ha venduto oltre le 234mila copie. Non solo, anche il secondo titolo della tetralogia napoletana, Storia del nuovo cognome (sempre e/o), è entrato nella Top ten dell'anno: ottava posizione e 101mila copie più spiccioli. Insomma, una vera e propria seconda giovinezza per titoli rispettivamente del 2011 e del 2012. Sia chiaro, i libri della Ferrante hanno sempre mantenuto un livello di vendita molto elevato anche prima della serie. Nei momenti di stanca delle vendite ricomparivano regolarmente in classifica. Ma ora, con la spinta televisiva, sono tornati a essere un fenomeno editoriale enorme e non più soltanto il miglior longseller d'Italia.

Attenzione però, se è una rarità avere due titoli dello stesso autore nella Top ten dell'anno è quasi incredibile che il colpaccio riesca anche a qualcun altro. Eppure accade a Elena Favilli & Francesca Cavallo. Occupano il quinto posto con Storie della buonanotte per bambine ribelli 2 (Mondadori, 108mila copie più spiccioli) e il settimo con Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 vite di donne straordinarie (sempre Mondadori, quasi 104mila copie). Era un risultato che, parlando di classifiche settimanali, avevamo largamente preannunciato. Del resto il primo volume di Storie della buonanotte per bambine ribelli è stato il libro più venduto del 2017. Certo, il fatto che sia rimasto in classifica e che sia andato così bene anche il secondo è la dimostrazione della vitalità della «letteratura di genere». Ovviamente in questo caso letteratura di genere femminile. Del resto se la si guarda bene questa Top ten è molto virata al rosa. I due libri della Ferrante, le due Storie della buonanotte, La ragazza con la Leica (Guanda, terzo posto), Le assaggiatrici di Rosella Postorino (Feltrinelli, al decimo posto). Sei dei titoli più venduti sono a target prevalentemente femminile.

E gli altri quattro? Due sono gialli, non per niente uno dei settori in cui gli editori investono di più. Al secondo posto c'è l'immancabile Camilleri, con Il metodo Catalanotti (Sellerio) che ha venduto oltre 191mila copie. Al quarto un giallista davvero di pregio, Joël Dicker, con La scomparsa di Stephanie Mailer (La nave di Teseo) che macina in un anno 110mila copie. Gli altri due titoli vengono da mondi paralleli a quello letterario. Un capitano (Rizzoli), il libro di Francesco Totti, è nono e la cosa non stupisce, ma letteratura non è. L'altro bestseller atipico è Divertiti con Luì e Sofì. Il fantalibro dei Me contro Te (Mondadori Electa). Sesto posto e 107mila copie più spiccioli per questo libro figlio del mondo Youtube.

Inutile, visto quanto detto sin qui, perdersi in discorsi qualitativi su questa classifica. Il meccanismo editoriale era già chiaro ad Alberto Arbasino: «Il pubblico dei libri è il solo che cerca unicamente i prodotti più venduti alla massa, non come quello dei ristoranti e delle boutiques che esige articoli chic... E dunque le cabale degli editori e dei premi devono pur tenerlo in vita...». Limitiamoci invece ad altre notazioni quantitative. Fra la Top ten del 2017 e quella del 2018 si registra una caduta complessiva di centinaia di migliaia di copie. Giusto per capirci: il libro più venduto del 2017 faceva 307mila copie. Quello più venduto del 2018 oltre 70mila copie in meno. Ovviamente questa è solo la punta dell'iceberg del mercato, ma di certo non è un buon segno. Continua invece il rinnovato effetto dei premi letterari.

Sia la vincitrice dello Strega (Helena Janeczek) che la vincitrice del Campiello (Rosella Postorino) sono tra i primi dieci.

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