Cultura e Spettacoli

Dopo 35 anni arriva il cinepanettone dei cinepanettoni

Trentacinque anni di cinepanettoni: c'è di che fare indigestione, tra Natale a Londra, oppure a Miami, a New York, sul Nilo, in Sudafrica, a Rio, col boss e in crociera

Dopo 35 anni arriva il cinepanettone dei cinepanettoni

Trentacinque anni di cinepanettoni: c'è di che fare indigestione, tra Natale a Londra, oppure a Miami, a New York, sul Nilo, in Sudafrica, a Rio, col boss e in crociera. Eppure Aurelio De Laurentiis ne ha fatto un condensato, amalgamando il fior fiore della produzione italiana in un unico film-mischione, intitolato Super vacanze di Natale (da oggi, con Filmauro). Tutti i cinepanettoni sfornati dall'inizio degli anni Ottanta convergono in un mix che vuol essere «lo specchio di un'Italia che non credo sia stata la migliore degli ultimi quarant'anni», per dirla con il produttore l'altro giorno al cinema Savoy insieme al figlio Luigi, in occasione del lancio di tanto copia e incolla. Firma il pastone natalizio Paolo Ruffini, il quale addirittura sostiene come «il cinepanettone possa essere un momento di grande libertà del cinema italiano».

E se, in tempi ante-crisi, i cinepanettoni della Filmauro hanno incassato, in totale, 396 milioni di euro, oggi la scommessa è vedere se la platea, smagata e anche stufa del genere più detestato dalla critica, risponderà scucendo tra gli otto e i dieci euro per assistere a un'operazione commerciale. «Abbiamo raccontato per primi l'edonismo craxiano, anticipato il berlusconismo e spiegato la forza dei talk-show, insomma tutto ciò che ha volgarizzato il nostro Paese negli ultimi trentacinque anni», spiega De Laurentiis, mettendo una patina culturale su questa compilation dal bilancio notevole. 200 attori; 1.100 ore di proiezione; 50 set internazionali, sparsi tra Rio de Janeiro e Gstaad, Santo Domingo e Cortina, 30 partecipazioni straordinarie (da Maradona a Brigitte Nielsen) rendono gli 85 minuti di film in sintesi un riassunto di altri tempi. «Penso sia un film d'una scorrettezza meravigliosa, dove le parolacce non offendono mai e si ride all'insegna d'una grande leggerezza», afferma Ruffini, che si è sentito «lusingato» dall'aver potuto mettere mano a «un album di famiglia».

Per rendere il polpettone appetibile a tutta la famiglia, sono stati eliminati parecchi nudi, mentre vizi, macchiette e nevrosi degli italiani restano in molte gag memorabili, visibili anche su YouTube. Per chi avvertisse la mancanza della coppia Boldi - De Sica, ecco l'occasione giusta per rivederli insieme.

Ma se sullo schermo si ride, il retroscena rivela un certo malanimo, suscitato dall'operazione - nostalgia di De Laurentiis. Massimo Boldi ha denunciato il produttore chiedendo il blocco del film per concorrenza sleale, mentre De Sica si è dichiarato amareggiato, per non essere stato interpellato.

È anche grazie a loro, d'altronde, se sei cinepanettoni figurano nella lista dei 50 maggiori incassi di sempre, in Italia. Tuttavia, è innegabile che, negli ultimi anni, le vendite dei biglietti siano calate: la società è cambiata profondamente, dopo undici anni di crisi. Ma Ruffini resta ottimista.

«Il successo dei cinepanettoni era una tradizione, per cui, il 25 o il 26 pomeriggio, si andava al cinema, senza la pretesa di vedere qualcosa di sostanzioso o particolarmente impegnativo, ma con l'idea di farsi due risate», riflette.

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