Cultura e Spettacoli

Abrams è (quasi) all'altezza di Lucas

«Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...». Bastano i titoli di testa e l'inconfondibile motivetto per far scattare l'applauso dei milioni di fan che hanno potuto riabbracciare il mondo di Star Wars in questo episodio VII, il primo della nuova trilogia di Guerre Stellari. Una pellicola che alterna vari pregi e non trascurabili difetti. La prima impressione è che Il Risveglio della Forza sia un prodotto troppo cerebrale e ragionato, nel tentativo, da una parte, di offrire un sequel nelle aspettative dei «maniaci» della saga e, dall'altra, di provare a far decollare una sorta di «reboot» per catturare nuovi spettatori. Il risultato è una operazione nostalgia che si traduce in un intelligente remake del primo Star Wars (quello del 1977, ribattezzato Una nuova speranza), introducendo, giocoforza, personaggi nuovi e facendo far passerella ai volti più noti della storica prima trilogia. L'Impero Galattico è stato sostituito dal Primo Ordine (ma senza una spiegazione) del generale Hux (Domhnall Gleeson) e di Kylo Ren (un amletico Adam Driver), l'uomo ossessionato dal lato oscuro della forza, erede di Darth Vader.I nuovi cattivi vogliono impossessarsi di una mappa stellare che potrebbe far rintracciare Luke Skywalker, l'ultimo Jedi. Il pilota della Resistenza Poe (Oscar Isaac, sprecato) la affida al drone BB8 (la più riuscita tra le novità) che sarà aiutato dalla «raccoglitrice di rottami» Rey (Daisy Ridley, il vero motore portante di questa nuova avventura) e dal «traditore» Finn (John Boyega). Sulla loro strada ricompariranno Han Solo (Harrison Ford è sempre un piacere ), Chewbacca, la principessa Leia, C-3PO e R2-D2. Ci sono diversi colpi di scena, alcuni spiazzanti, altri più prevedibili, ma rivelarli sarebbe come raccontare il finale di Psyco. La sceneggiatura, affidata al regista J.J. Abrams e a Lawrence Kasdan, appare, in alcuni snodi, lacunosa e approssimativa, con dialoghi, in certi momenti, banali, e sviluppi narrativi che lasciano perplessi. Però, il 3D è ben fatto e le scene d'azione ottimamente orchestrate. L'opera andrà giudicata alla fine della trilogia, anche se è chiaro fin da subito che Abrams non è Lucas.

Che l'incasso sia con voi.

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