Cultura e Spettacoli

Amore, sangue e trasgressione Così i "beat" divennero poeti

Un film su Kerouac, Ginsberg e Burroughs negli anni degli studi e della controcultura, quando un omicidio cambiò il loro futuro

Amore, sangue e trasgressione Così i "beat" divennero poeti

Com'era la Beat Generation quando ancora non esisteva? Allen Ginsberg era una puritana matricola studentesca fissata con le assonanze in poesia, a Jack Kerouac erano bastati otto giorni in marina per tornare di corsa all'università, William S. Burroughs vendeva insetticidi porta a porta... Erano gli anni di La fiamma del peccato e di Gilda, dove la femme fatale si redimeva o bruciava all'inferno, il delitto non pagava, il sesso sullo schermo non era mai esplicito e Henry Miller uno scrittore «proibito» nelle librerie come nei campus...

Impegnati a vincere la Seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti restavano un grande Paese conservatore dove ai giovani si chiedeva di studiare e di invecchiare, alle mogli di fare figli, ai mariti di lavorare. «Un incubo con l'aria condizionata» lo definirà l'autore di Tropico del Cancro.

Alla Columbia University, Ginsberg fa la conoscenza di Lucien Carr e grazie a lui degli altri «moschettieri» che andranno a simboleggiare un'epoca e un canone letterario, la controcultura come stile di vita. Lucien è tutto ciò che Allen non è: è bello, è trasgressivo, coltiva tentazioni suicide, è violento. È un catalizzatore di emozioni, ma gli manca l'arte, la capacità e la tenacia di realizzare ciò che confusamente proclama. Ginsberg diverrà un poeta, Carr un assassino.
Kill Your darlings, banalizzato nella traduzione del titolo in Giovani ribelli, è il film di John Krokidas (nelle sale da domani), che racconta tutto questo, la preistoria di un movimento, l'educazione sentimentale dei suoi protagonisti e il patto di sangue che li legherà. Lucien sarà il carnefice di un professore di cui si sente vittima, sessualmente e psicologicamente, Ginsberg, Kerouac e Burroughs, ciascuno a suo modo, resteranno coinvolti nel delitto e cercheranno di coprirlo. Sarà la fine dell'innocenza, un lungo senso di colpa, l'inizio di una nuova vita.

Daniel Radcliffe, già protagonista della saga di Harry Potter, è convincente nel rendere le goffaggini e i turbamenti del poeta per eccellenza, insieme a Gregory Corso, della Beat Generation, ma la rivelazione del film è Dane Dehaan, il torbido e disperato Lucien che passerà il resto della sua vita a fuggire il suo giovane passato: due matrimoni, due figli, la professione di giornalista, più nessun contatto con gli amici di un tempo. Quando Ginsberg gli dedicherà il primo libro di versi pubblicato, chiederà che la dedica venga espunta dalle edizioni successive. Ben Foster è un Burroughs dalla maschera impassibile, salamandra che saprà resistere a tutte le droghe e a tutti gli eccessi e morire da ottuagenario nel suo letto. Jack Huston è Jack Kerouac, una spugna che assorbe tutto e tutti, alcol, esperienze, vite e amori altrui, per poi rilasciarle in quel romanzo fluviale che è On the Road, Sulla strada.

Costruito come un noir, Kill your Darlings funziona nella ricostruzione di un'epoca quanto nel delineare gli stati d'animo confusi di un ribellismo giovanile che non ha motivazioni ideologiche o politiche, ma squisitamente esistenziali. Negli anni a venire, Ginsberg sarà un hippy libertario e non violento, dedito al culto dei santoni indiani e di Ezra Pound, Kerouac un reazionario cattolico, Burroughs un anarchico senza alcuna remora di carattere morale o sociale.

Di essi, paradossalmente, il più fragile sarà quello che fisicamente appariva il più sano, l'ex rugbista con la fissa della marina, dei viaggi e della Francia, il Keoruac alcolizzato che non farà a tempo a invecchiare.

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