Cultura e Spettacoli

Amori e battaglie dei Tre Moschettieri

Uno, cento, mille di questi revival. Con queste parole salutiamo il grande ritorno di uno spettacolo-clou degli anni '70. Ovvero di quella epopea teatrale che sotto il titolo I Tre Moschettieri determinò il lancio di un'operazione pirotecnica di raffinato divertissement. Un progetto monstre diviso in otto puntate riallestito oggi dall'inesauribile fantasia di Beppe Navello, il quale si avvale di un pool di prestigiosi registi come Gigi Proietti, Piero Maccarinelli, Ugo Gregoretti e Myriam Tanant. Un ritorno, quello di Dumas, dovuto al rinnovato interesse per l'autore nonché alla passione per il feuilleton. Nonché nella realizzazione di un gioco scenico che non disdegna l'apporto ironico di oggetti-giocattolo. Indimenticabili i finti cavalli, come gli strepitosi gioielli indossati dalle dame di corte e dalla presenza eroica quanto enigmatica dei moschettieri impegnati, con d'Artagnan in testa, in una corsa a ostacoli che somiglia a un'interminabile partita a scacchi non tanto contro irriducibili avversari, quanto con la sorte avversa dislocata nel variegato percorso di un grande spazio impaginato con arte dallo scenografo Paolo Perego, destinato come un gigantesco specchio a riflettere le nostre ossessioni insieme a quelle della regina e del suo irriducibile nemico, il cardinale Richelieu. Il tutto in una fantasmagoria esilarante allietata dalle belle musiche di Germano Mazzuchetti, che coinvolge tutto il pubblico in un applauso scrosciante sull'onda dei duelli e dei segreti convegni amorosi.

I TRE MOSCHETTIERI -Torino, teatro Astra.

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