Cultura e Spettacoli

Bach è senza tempo

Nessuno metterebbe in discussione quanto benefico è stato il cammino verso la conoscenza delle pratiche esecutive «originali», oggi riassunte nella più corretta formula «storicamente informate». Ne consegue che chiunque non suoni con le corde di budello, senza vibrato, o preferisca il pianoforte al clavicembalo, come nel caso della recente incisione di quattro meravigliose sonate di J. S. Bach (BWV 1016-9), realizzata da Renaud Capuçon e David Fray, venga respinto al mittente. E invece no. L'arte sovrana di Bach accoglie a braccia aperte gli artisti di ogni tempo, a patto che siano adeguatamente attrezzati.

E lo studio della pratica antica si è riverberato anche su chi suona strumenti «non originali», donando maggiore aderenza stilistica e purezza fonica.

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