Sanremo 2015

"Ballavo per Julio Iglesias Ma ora mi sento attrice"

La "terza valletta" spagnola è affascinata dal richiamo dell'Ariston. "Non pensavo che fosse tutto così enorme"

"Ballavo per Julio Iglesias Ma ora mi sento attrice"

Sanremo - Serena, madre al seguito, vestita di jeans. Rocío Muñoz Morales è la scommessa di Carlo Conti e, come tutte le scommesse, è nata a bruciapelo: «Ha visto la prima puntata di Un passo dal cielo e il mattino dopo mi ha chiamato», spiega lei nei camerini dell'Ariston. Ora è la terza «valletta»: ha 27 anni, volto spagnolissimo e chiacchieratissima storia d'amore con Raul Bova, parlantina sciolta con un italiano alla Miguel Bosé: «Quando sono arrivata in Italia l'ho visto ad Amici e mi ha fatto effetto non sentirlo nella mia lingua». Ieri sera ha fatto il battesimo di fuoco perché un conto è apparire sullo schermo grazie a una fiction, un altro è presentarsi nell'ombelico della tv italiana.

La sua regola numero uno qui al Festival, Rocío?

«Quella che ho imparato studiando giornalismo: aderenza al testo e rispetto per i lettori o meglio gli spettatori».

In Italia i giornalisti spesso l'hanno paparazzata senza rispetto.

«Non riesco ancora ad abituarmici: pensa che in un anno è stato pubblicato per cinque volte che ero incinta. Mi pare troppo no? In ogni caso, della mia storia d'amore la verità la conosco soltanto io, e non i paparazzi».

Ha iniziato in Spagna e poi è diventata una globe trotter...

«Facevo ballo sportivo quando mi è arrivata l'offerta di andare in tour nel corpo di ballo di Julio Iglesias. Abbiamo girato il mondo ed era bellissimo essere pagata per fare quello che mi piaceva. Però da sette anni non ballo più, neanche in discoteca».

Al Festival ballerà?

«Se lo farò, lo farò in un contesto importante, non certo tanto per fare due passi di danza».

Quindi ballerà.

«Di sicuro il mio legame con la musica passa per il ballo, non per il canto o gli strumenti».

Carlo Conti?

«Un capitano campione. E molto umano».

Emma?

«Ha forza, ha cuore e per me è una rivelazione».

Arisa?

«La riassumo in tre parole: dolcezza, naturalezza, simpatia».

Quando ha deciso di trasferirsi in Italia?

«L'anno scorso poco prima del Festival. In Spagna lo conoscevamo (sono pazza di Laura Pausini ed Eros Ramazzotti, conosco le loro canzoni a memoria) ma non pensavo fosse così enorme qui da voi. Ma l'ho capito subito: in quei giorni nessuno voleva uscire alla sera e tutti restavano sul divano a seguirlo in tv».

Stavolta neanche lei uscirà alla sera.

«E per fare il Festival ho rinunciato a un film in Spagna, El toro , con il regista Kike Maillo, che da noi è megatop».

Pentita?

«Assolutamente no. Però io sono un'attrice al cento per cento e qui in Italia ho già recitato per Paolo Genovese».

Dovesse scegliere un altro regista?

«Sorrentino senza dubbio. Sarò banale perché ormai lo dicono tutti.

Ma fare un film con lui per me sarebbe un sogno».

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