Cultura e Spettacoli

"Balli plastici" in pista in omaggio a Depero

"Balli plastici" in pista in omaggio a Depero

Balli Plastici Remix. Il futurista Fortunato Depero cento anni fa stupì gli italiani con questa sua opera visionaria in origine da lui chiamata Balli plastici: sul palcoscenico uno show di marionette con musiche dei compositori della cosiddetta generazione dell'Ottanta - da Casella a Malipiero - quelli che vennero, se non perseguitati, emarginati nel secondo Dopoguerra al grido di «fascisti» (salvo poi diversi dietrofront, vista la loro statura artistico-musicale). Questo lavoro che Depero realizzò con l'amico poeta Gilbert Clavel, correva l'anno 1918, ora col nuovo titolo - in aggiunta solo «remix» appunto - viene ripreso, rivisto e reinterpretato dalla Compagnia Abbondanza/Bertoni.

Benvenuti al festival «Settenovecento», arrivato alla seconda edizione, che terrà banco a Rovereto dal 15 aprile al 13 maggio: tre week-end di concerti e il tradizionale recital di San Marco il 24 di questo mese. Nel ricco programma della manifestazione si rintracciano luoghi, date, fatti e personaggi (oltre a Depero, Mozart e l'operista Zandonai) che concorrono a esplorare scampoli della nostra storia più affascinante, punti di snodo in una terra che è stata notoriamente teatro di sanguinose battaglie. Da qui, l'idea di dedicare questa edizione al tema della «Musica tra guerra e pace», non dimenticando di consegnare al pubblico momenti di respiro internazionale, vedi nel cartellone la presenza dell'Alban Berg Ensemble.

«Riguardo l'opera di Depero - spiega la musicologa Angela Romagnoli, uno dei quattro direttori artistici del festival - abbiamo preferito fare qualcosa di nuovo, creativo sulla parte coreografica. È venuto fuori qualcosa che richiama il futurismo, perché ci sarà idealmente un rapporto degli uomini con la macchina, una specie di robottino a cui è stato fatto digerire una parte dell'archivio dedicato al grande pittore». In questo teatro che lo stesso artista definiva «plastico» avverrà la magica interazione tra questo «sapere acquisito» e mediato dall'automa stesso e una parte della nuova coreografia (lo spettacolo si terrà venerdì 11 maggio alle 21 all'Auditorium Melotti). Il motivo dell'approdo di Depero a questa rassegna è presto detto: al di là dell'omaggio storico, lui era cittadino di Rovereto. E la sua «piccola patria» gli ha dedicato un suggestivo museo: in origine l'edificio era la casa dove abitava, poi la trasformazione in centro culturale biografico. «Il tutto - aggiunge la studiosa - arricchito da un archivio importante. C'è la possibilità sia di fare una ricerca di tipo storico sia di godere dei materiali e delle rappresentazioni da spettatori o da visitatori». Non solo futurismo, anche ricordi - e che ricordi! - della Grande Guerra-; storiche battaglie, migliaia di morti, assedi infiniti, trincee e orrore.

«In queste zone c'era il fronte e per queste zone il dopo è stato un cambio di prospettiva drastico». Si è mescolato tutto, l'irredentismo, la liberazione dall'Austria, gli esiti del conflitto mondiale. «Importante per noi è fare memoria, comunque non vogliamo chiuderci in una prospettiva provinciale», conclude il direttore artistico. Il titolo del festival si riferisce a momenti salienti della storia e non solo: nel Settecento il passaggio di Mozart, per esempio, l'esistenza di un altro «cittadino illustre del Novecento come il compositore Riccardo Zandonai». Il 4 maggio andrà in scena il suo atto unico Una partita.

E fra pochi giorni alla Scala andrà in scena la sua opera Francesca da Rimini, nel bel mezzo di un percorso voluto dal direttore d'orchestra Riccardo Chailly per esplorare, far riscoprire della lirica il suo italico Verismo.

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