Cultura e Spettacoli

Bene i conti, così il colosso prepara il futuro

Gruppo «crossmediale» significa attivismo a 360 gradi. Mediaset non lascia nulla d'intentato su tutti i fronti. Solo un ingresso in Telecom appare «difficilissimo», ha sottolineato il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi. «Non dico impossibile, ma il tempo è passato». Per il resto, l'azione è a tutto campo. A cominciare dall'offerta (37 milioni per l'80%) per R101, emittente radiofonica controllata da Mondadori. «La nostra è un'offerta vera e competitiva, non escludo idee di sviluppo nel settore radiofonico: questo è un piccolissimo passo», ha spiegato Pier Silvio rispondendo alle domande dei giornalisti presenti alla Notte dei palinsesti a Cologno Monzese. Anche nel settore della diffusione del segnale televisivo, Mediaset pensa a un progetto industriale di aggregazione che coinvolga EiTowers anche se questo dovesse comportare la perdita della quota di controllo. «Siamo interessati a un progetto industriale e siamo aperti a situazioni di non controllo. L'importante è che porti alla creazione di valore». Purtroppo il mercato italiano delle trasmissioni è «anomalo». Ci sono tre gruppi quotati (EiTowers, RaiWay e Inwit), oltre a un gruppo estero che fa capo ad Abertis. Ma dopo il tentativo di fusione di EiTowers con RaiWay per creare un player con Mediaset primo socio, «nessun operatore è riuscito a prendere in mano il pallino e a fare operazioni». Sul fronte della pay tv ci sono contatti con il gruppo francese Vivendi presieduto da Vincent Bollorè (anche socio di maggioranza di Telecom), ma riguardano progetti futuribili, collaborazioni su contenuti all'estero, «niente per cui domani si firma qualcosa», ha precisato Pier Silvio Berlusconi, pur parlando di «rapporti ottimi». Tra Telecom e Premium si potrà arrivare a un'offerta commerciale congiunta «a breve». Meno fluidi, è risaputo, i rapporti con Sky Italia. Negli ultimi sei mesi gli emissari di Rupert Murdoch si sono fatti avanti presentando un'offerta per Premium, ritenuta non soddisfacente (si parla di 600 milioni circa). A precisa domanda, l'ad di Mediaset ha opposto un «no comment» preceduto da un inequivocabile sorriso. Ancora più sorridente è parso quando ha detto che nel mese di giugno, a stagione finita, gli abbonati alla pay sono cresciuti. Come, nello stesso mese, è cresciuta del 6% la pubblicità, facendo chiudere «in pareggio» il semestre, dopo le perdite dei primi mesi dell'anno.

L'annuncio ha fatto registrare un guadagno di oltre il 4% al titolo in Borsa.

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