Cultura e Spettacoli

Orso d'argento a Charlotte Rampling

L'Orso d'argento all’interprete inglese per il film “45 anni”. Ecco gli altri premiati

Orso d'argento a Charlotte Rampling

Classe 1946, figlia di una pittrice e di un colonnello britannico. La carriera di Charlotte Rampling inizia nella moda, ma presto viene notata dal regista Roman Polanski.

Il cinema italiano sin da subito entra a far parte della sua vita. Prima con “La caduta degli dei” di Luchino Visconti, poi con “Il portiere di notte” di Liliana Cavani, che la consacra a livello internazionale: Charlotte, nel ruolo di una donna sfuggita allo sterminio nazista grazie al suo appeal sadomaso su un ufficiale tedesco, diviene un ambiguo sex symbol assoluto del grande schermo e non solo.

Professionalmente eclettica: recita in “Yuppi Du” di Adriano Celentano, ma qualche anno dopo è accanto a Fred Astaire e Philippe Noiret in “Un taxi color malva”, a Paul Newman ne “Il verdetto”.

Viene anche diretta da Woody Allen.

Dopo essersi data alla tv, torna al cinema, grazie all’incontro con il regista francese François Ozon. Con lui lavora in: "Sotto la sabbia", "Swimming Pool" e "Angel".

La sua carriera rifiorisce nel corso degli anni 2000. Non a caso viene insignita il del César onorario nel 2001 e della Legion d'Onore nel 2002 in Francia.

Adesso, al 65esimo Festival internazionale del cinema di Berlino, l’attrice, che di anni ne ha 69, riceve un altro premio: l’Orso d’argento per la miglior interpretazione in “45 anni”. La pellicola, diretta da Andrew Haigh, racconta la storia di una coppia nella terza età. I due, felicemente sposati da 45 anni appunto, sono l’anti cliché dell’amore over 60: energici, lucidi e sessualmente attivi.

Ma questa è la serata finale della Berlinale 2015, anche per gli altri. Assegnati tutti i premi.

Trionfa il cinema iraniano: è “Taxi” il miglior film. Il regista, Jafar Panahi, contrario al regime, non ha potuto partecipare alla cerimonia perché costretto agli arresti domiciliari.

A vincere il Gran premio della Giuria è invece l’altro film favorito di questa edizione, “El Club”, del regista cileno Pablo Larrain, sugli abusi sessuali nella chiesa.

Il miglior interprete maschile è Tom Courtenay, co-protagonista proprio con Charlotte Rampling di “45 anni”.

Come sceneggiatura più efficace, infine, è stata scelta quella del documentarista, Patricio Guzman, per il “Il bottone di madreperla”.

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