Cultura e Spettacoli

Besson: "Spiego l'Olocausto con gli alieni"

Combatte i blockbuster con un film di fantascienza, il parigino Luc Besson, vent'anni dopo Il Quinto Elemento, torna al genere sci-fi con Valerian e la città dei mille pianeti

Besson: "Spiego l'Olocausto con gli alieni"

Combatte i blockbuster Usa con un film di fantascienza all'americana, il parigino Luc Besson, 58enne regista di culto che, vent'anni dopo Il Quinto Elemento, torna al genere sci-fi con Valerian e la città dei mille pianeti (dal 21). «Avevo dieci anni quando mio padre, cui dedico il film, mi regalò il fumetto Valerian e Laureline, al quale m'ispiro. E' morto mentre giravo: sono certo che lassù organizzeranno una proiezione in 3D, magari con David Bowie. Il Vaticano è qui, chiederò di metterci una buona parola... Né ho dimenticato il piccolo Luc che sono stato. Nei Settanta mi animava lo spirito ribelle, ma con gli anni ho desiderato qualcosa di esteticamente più bello e divertente», spiega il regista, di passaggio a Roma per lanciare il suo kolossal, andato male al botteghino americano.

Demiurgo dell'intrattenimento di massa da Le Grand Bleu a Nikita, molti i successi di pubblico - e snobbato dai cinéfili, Besson conta su un cast giovane e brillante (l'ex-modella Cara Delevigne, la cantante Rihanna e poi Dane DeHaan, Clive Owen ed Ethan Hawke) per la sua favola intergalattica piena di effetti speciali. «Uso la tecnologia di Avatar. Devo molto al generoso James Cameron», rivela. Tre anni di gestazione, costo di 190 milioni di euro, il film «parla di popoli sterminati e massacrati, come sempre accade in nome della religione e del progresso», dice lui, che con Valerian ha trovato «un ottimo modo per spiegare ai miei figli lo sterminio degli ebrei. Se parlo loro dell'Olocausto, si annoiano». La storia di due agenti spazio-temporali che devono scoprire chi sta distruggendo Alpha, città dai mille pianeti abitata da una specie aliena, veicola un messaggio. «Il popolo dei Pearl ignora la vendetta: vuole solo recuperare la propria terra.

La vendetta non è l'unica risposta».

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