Cultura e Spettacoli

Il biopic colto che celebra la Dickinson

Il racconto della poetica di Emily Dickinson, proiettata all'interno della sua autoesclusione dal mondo

Il biopic colto che celebra la Dickinson

Operazione, per certi versi, coraggiosa quella di Terence Davies, perché raccontare la straordinaria poetica di Emily Dickinson, proiettandola all'interno della sua autoreclusione volontaria dal mondo, non era facile.

Eppure, questo A Quiet Passion è un film decisamente riuscito in ogni suo aspetto, capace di incantare lo sguardo dello spettatore, esattamente come accade ai sensi quando si ascolta, anzi ci si immerge totalmente in una delle liriche della inimitabile poetessa americana. Il film parte dalla decisione della Dickinson di allontanarsi dal College di Mount Holyoke, dopo il rifiuto di professarsi cristiana.

Del resto, la sua «lotta con Dio» è uno dei filoni approfonditi da Davies e che è stata materia di molti dei suoi scritti. Tornata alla casa paterna, la seguiamo nella sua quotidianità, dal suo essere trasgressiva ed emancipata fino al quasi isolamento da ambienti e persone. Una lotta giornaliera contro il mondo: le sue imposizioni religiose, gli amori non corrisposti, il suo maschilismo, i formalismi, il ruolo servile della donna, la guerra che divampa, i tradimenti non accettati, l'integrità sempre più corrotta. E con una famiglia amata, ma anche combattuta, al punto da non recarsi ai funerali dei genitori.

Paradossalmente, la poesia c'è, ma non è la protagonista del film. Riecheggiano, di tanto in tanto, alcuni versi, ma mai centrali. A Davies interessa più raccontare gli stati d'animo di ED, che l'hanno portata ad una ribellione finita in tristezza, con il suo vestirsi di bianco, il suo codice morale rigido da imporre anche agli altri, il suo rifiutare il cibo e l'irrompere di quella malattia che l'ha portata, a soli 55 anni, alla morte prematura. Molto della forza della pellicola è dovuta alla sublime interpretazione di Cynthia Nixon (quella di Sex and the City), semplicemente perfetta in un ruolo non facile.

Un film colto, non per tutti, volutamente lento, eppure capace di catturarti con una fotografia incantevole e una ricostruzione d'epoca suggestiva.

In mezzo a tanta fuffa da popcorn, un'opera capace di restituire il senso estetico della bellezza, fosse anche quella della parola in versi.

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