Cultura e Spettacoli

"Black Panther" ruggisce al botteghino. Il cinema non bada più al colore (della pelle)

Il film sul supereroe della Marvel incassa come "Star Wars" e "The Avengers"

"Black Panther" ruggisce al botteghino. Il cinema non bada più al colore (della pelle)

Chi aveva detto che i film basati sui neri non possono diventare blockbuster a livello globale? Qualcuno che non conosce il potere afro al cinema, evidentemente. Perché Black Panther, il film Disney-Marvel sui supereroi del regista afro-americano Ryan Coogler, polverizza ogni record d'incasso 235 milioni di dollari totalizzati durante il ponte festivo del President's Day -, con un cast quasi totalmente nero e una storia afro-centrica.

S'infrange, così, un altro mito hollywoodiano: dopo il potere assoluto dei produttori-predatori, messi all'angolo (come Weinstein) dal movimento #MeToo, il «black power» avanza a grandi passi. In spregio ai suprematisti bianchi, la Disney da tempo promuove la diversità e l'uguaglianza sullo schermo: in tal senso la «Pantera Nera», con i suoi incassi stratosferici,è la risposta giusta alla domanda del mercato che chiede film maggiormente inclusivi. Anche perché la gente resta sempre più volentieri a casa, inchiodata a Netflix, pronta a sfornare prodotti con personaggi dai colori di pelle e dai generi sessuali più diversi. D'altronde, il 40% degli americani che vanno al cinema sono di colore: il pubblico di Black Panther è stato al 65% non bianco, con un 37% di colore, per il sito com.Score.

Al di là delle intenzioni politicamente corrette, tuttavia, c'è business puro a suggerire agli studi hollywoodiani di puntare su film antirazzisti, antisessisti e antiomofobici. Come quello di Coogler, incentrato sul personaggio della Pantera Nera/T'Challa, creato da Stan Lee e Jack Kirby nel 1966 e ora incarnato da Chadwick Boseman, il quale impone il suo dominio di Re Wakananda non solo al box-office, ma anche alla storia del cinema. Nei primi tre giorni di programmazione, infatti, si sono raggiunti risultati simili a film come Star Wars: Il Risveglio della Forza (248 milioni); Star Wars: l'ultimo Jedi (220); Jurassic World (208) e The Avengers (207).

Tanta euforia mondiale (400 milioni di dollari al box-office internazionale), non si registra però al botteghino italiano: il mondo dell'Africa da noi attira meno e i fatti di Macerata possono aver giocato un ruolo antipatizzante sulla ricezione del film «total black» (187.872 euro), al quale gli spettatori, nell'ultimo week end, hanno preferito Cinquanta sfumature di rosso (285mila euro) e A casa tutti bene (oltre 4 milioni). E Michelle Obama non si è fatta sfuggire l'afro-opportunità, congratulandosi col cast via Twitter: «Grazie a voi, i giovani potranno vedere sul grande schermo supereroi che somigliano loro».

Un successo fenomenale che parla di politica.

Rivolgendosi agli oppositori di Trump, che col suo slogan «Make America Great Again» risveglia un'implicita nostalgia per un'America dove i bianchi muovono le leve del potere politico, economico e culturale.

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