Cultura e Spettacoli

Box Office

Che i Mondiali, targati Mediaset, siano un grande successo televisivo, visti i notevoli ascolti, è sotto gli occhi di tutti. A ricasco, i milioni di persone che, ogni sera, guardano, gratuitamente, le partite in televisione, evitano di andare al cinema, con il risultato che il dato del grande schermo è sempre più da profondo rosso. Nell'ultimo fine settimana, ad esempio, il box office complessivo è stato del 47,3% più basso rispetto all'anno prima (che, va detto, aveva beneficiato dell'evento Vasco Modena Park). Avete letto bene. Le sale hanno perso quasi il 50% degli incassi (1.954.422 contro 3.713.036 euro). Certo, il pallone ha avuto il suo peso, ma sarebbe sbagliato far ricadere le «colpe» solo sul Mondiale russo. Sette giorni fa, infatti, a parità di manifestazione in corso (certo, non c'erano gli ottavi a eliminazione diretta), il botteghino è stato più alto del 30%. Del resto, visto quello che passa il convento, ovvero i debutti, non è che uno spettatore abbia tutta questa voglia di precipitarsi in un cinema (sempre che lo trovi aperto). La novità che è andata meglio, per intendersi, è stata Papillon, nuovo adattamento dell'omonimo romanzo (e non remake del precedente film, come erroneamente in tanti hanno scritto); la pellicola si è piazzata terza (256.134 euro) con un media per copia di 767 euro. Subito dopo, il cervellotico Il sacrificio del cervo sacro (174.280 euro), che precede il disaster movie (solo sulla carta) Hurricane - Allerta Uragano, quinto con 131.688 euro. Briciole, insomma, alle quali va aggiunta la nono posizione di Tully (30.353 euro).

Che flop mondiale.

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