Cultura e Spettacoli

Il box office non digerisce i cinepanettoni

Incassi deludenti nel primo weekend: nessuna commedia natalizia sopra il milione

Il box office non digerisce i cinepanettoni

Abbondandis in abbondandum, recitava Totò nella famosa scena della lettera dettata a Peppino, che era preceduto dall'esplicativo: «Ma sì, fai vedere che abbondiamo». Certo, citare il principe della risata per inquadrare il flop, all'esordio, dei nostri cinepanettoni sbarcati in massa nelle sale in questo Natale 2016, sembra pura perfidia.

Però non è casuale perché al di là della enorme bravura di Totò, i suoi film li riguardi decine di volte in quanto sorretti da signore sceneggiature. Ora, invece, vedi un comicarolo vacanziero e ti sembra lo stesso di una decina di anni fa, senza mai un'idea nuova, con i medesimi interpreti e l'immancabile «Natale» nel titolo. Al punto che la dicitura «Film per tutti», che li affianca, è diventata sarcasticamente sinonimo di film che non fa ridere, indipendentemente dall'età dello spettatore. È forse prematuro celebrare il definitivo funerale di questo filone ma il paziente non gode di buona salute.

Giovedì scorso, sono usciti tre titoli, che si sono affiancati ai già presenti Natale al Sud (Boldi) e Non c'è più religione (Bisio) con esiti sconfortanti. Nell'ordine, Poveri ma ricchi (con De Sica) ha debuttato con 923.625 euro in quattro giorni, Natale a Londra (Lillo e Greg) con 720.222 euro, Fuga da Reuma Park (Aldo, Giovanni e Giacomo) con 640.547 euro. Nessuno ha superato il milione di euro. «Eh, ma c'era Star Wars che cannibalizzava tutto», si potrebbe obiettare. Se è vero che Rogue One ha vinto agevolmente la sfida del botteghino con 3.078.191 euro (290,5 milioni in tutto il mondo) non va dimenticato che lo scorso anno, Episodio VII, totalizzò, nel suo opening italiano, 6.539.684 euro. Il che non impedì a De Sica di incassare 1.221.022 con il suo Vacanze ai Caraibi - il film di Natale e a Lillo e Greg di esordire con 1.218.512 euro per Natale col boss. Ora, da un punto di vista percentuale, a parità di interpreti, il calo è drammatico.

Del resto, Neri Parenti, prendendo il testimone dai Vanzina, aveva già spremuto, fino all'ultima goccia, questo genere, destinato alla morte per autoconsunzione.

Tenerlo in vita, sembra, ormai, pura perfidia, anacronistico.

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