Cultura e Spettacoli

Brizzi torna al cinema: "Basta un tweet per rovinare una vita"

In "Modalità aereo" il regista racconta come i ruoli si possano ribaltare all'improvviso...

Brizzi torna al cinema: "Basta un tweet per rovinare una vita"

E le ragazze del provino a mezzanotte? Quella piscina a forma di cuore che, magari, a San Valentino tornerebbe utile? Tutto disciolto come neve al sole, dopo che la Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta a carico di Fausto Brizzi, indagato per violenza sessuale. E se il fatto non sussiste, è ora di tornare in pista. A lanciare Modalità aereo (dal 21 febbraio, con 01), commedia a lieto fine che il regista romano firma come autore e co-sceneggiatore, insieme a Paolo Ruffini ed Herbert Simone Paragnani. «Mi fa ridere la frase ritorno al cinema! Ho scritto il soggetto di Amici come prima, che ha vinto la sfida di Natale al botteghino; ora esce Modalità aereo e ho appena finito di scrivere un film d'azione», puntualizza lui, dimagrito e guardingo.

Gli occhi scurissimi, tuttavia, tradiscono ansietà: non è stato facile vivere sotto i riflettori per mesi, intanto che la famiglia gli si sbriciolava tra le dita e pareva che il mondo del cinema gli voltasse le spalle in blocco. «E invece no. Il mio nome non è stato assolutamente cancellato dalla Warner Bros, quando è uscito Poveri ma ricchissimi: nei titoli, c'era eccome. Non compariva nei trailer, ma lì non c'è obbligo di mettere la firma. Tant'è vero che, adesso, uso come una gag questa cosa. Vado dagli esercenti e dico: Potreste avere un film firmato da me», spiega Brizzi, guardato a vista dall'amico Luca Barbareschi. Il quale sopisce, previene e zittisce qualsiasi domanda non gradita: siamo all'Eliseo, il teatro da lui diretto e trasformato in «factory», non senza polemiche. Simbolicamente da qui, in un luogo già ridotto a un cumulo di macerie e adesso tornato a nuova vita, riprende la piena attività di Fausto. «Conosco Luca da anni: non abbiamo soltanto progetti cinematografici, ma anche teatrali. A me il teatro interessa e Barbareschi è un artista col quale voglio avere un rapporto», chiarisce Brizzi.

Ma di che cosa parla Modalità aereo, interpretato da Lillo, Paolo Ruffini, Violante Placido e Dino Abbrescia? La storia, definita «romanticomica», narra le vicende di un imprenditore ricco e famoso (Ruffini), che smarrisce alla toilette dell'aeroporto di Fiumicino il proprio smartphone. Dentro, ovviamente, ci sono vita e segreti, che finiscono in mano a un addetto delle pulizie (Lillo), pronto a utilizzare il telefonino a suo piacimento. Happy end assicurato, comunque: dopo 24 ore trascorse in «modalità aereo», tra ribaltamenti di ruoli e rovesci di fortuna, le vite dei protagonisti non sono più le stesse. Tra l'imprenditore finito nella polvere e il regista impigliato nella macchina del fango compaiono nessi autobiografici? «Dai tempi di Notte prima degli esami ho sempre girato film autobiografici e quest'anno mi sembrava giusto ci fosse qualche eco personale. Il mio è un film sull'amicizia. Una favola disneyana, con eco delle schiavitù da telefonino: i media sono pericolosi e un tweet rovina una vita. Volevo fare un film sullo spirito natalizio, con uno Scrooge cattivo che riecheggia Canto di Natale, perché da tanto tempo volevo girare un classico di Natale. E butta l'occhio a Una poltrona per due di John Landis, con un upgrade tecnologico. Ma ormai queste citazioni le capiscono in pochi», considera l'autore.

Un film per tutti, allora, con una morale molto positiva. Non a caso, nel finale, la stramba famiglia allargata dei protagonisti compie un rito prima del pranzo, mettendo i telefonini in modalità aereo. «È come una preghiera laica. E spero che le famiglie italiane vogliano seguire questo modo di fare. Durante le riprese, per gioco rubavo il cellulare ai miei attori. Così, tanto per scatenare un incidente diplomatico. Ma tutti avevano il riconoscimento facciale, purtroppo... Per quanto mi riguarda, non vedo l'ora di liberarmi del cellulare. Oggi esso è un antagonista. Un succhiatempo. Quando non lavoro, lo spengo sempre», dice il regista, che dopo la separazione dalla moglie Claudia Zanella ha ritrovato il sorriso accanto all'ex-olimpionica Silvia Salis, campionessa italiana di lancio del martello, con 17 anni meno di lui. Ma in caso si ritrovasse, per un giorno, in possesso del cellulare di qualcuno, a chi vorrebbe rubarlo? «Vorrei il telefonino di Claudio Baglioni.

Proprio oggi», scherza Brizzi, che tra i nuovi progetti annovera un film con Claudio Bisio.

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