Cultura e Spettacoli

California, no al preservativo nei film hard. ​Siffredi: "Una scelta di vera libertà"

Rocco Siffredi commenta il risultato del referendum che in California voleva rendere obbligatorio l'uso del preservativo per gli attori porno

California, no al preservativo nei film hard. ​Siffredi: "Una scelta di vera libertà"

Da oggi in California l’uso del preservativo non sarà più obbligatorio nel mondo dell’hard. Nella notte che ha visto Donald Trump diventare il nuovo presidente degli Stati Uniti, i californiani hanno votato anche per il referendum sulla Proposition 60, che prevedeva per gli attori porno l’obbligo di indossare il condom.

I produttori dei film hard avrebbero dovuto pagare per le vaccinazioni e i test degli attori, e sarebbero stati ritenuti responsabili del mancato utilizzo dei profilattici. Ma i californiani hanno bocciato questa proposta con il 54% dei voti. A tal proposito il pornodivo Rocco Siffredi è intervenuto su La Stampa spiegando che “alla fine fare l’attore porno è un lavoro, non siamo noi a dover far educazione sessuale. Se fosse passato questo divieto sarebbe stato un problema enorme. E per fortuna la gente l’ha capito”.

“Immaginiamo le scene di sesso estremo con più partner. In molte situazioni – prosegue Siffredi - sarebbe addirittura doloroso per gli attori”. E non solo.“Quello che si aspettano i nostri spettatori non è di vedere quello che avviene nel loro quotidiano, non è il nostro ruolo fare prevenzione. È come se lei mi dicesse che in un action movie non devo far vedere le uccisioni o le scene di violenza”, dice Siffredi secondo cui i film porno sono ben diversi dalla vita reale.“Noi sappiamo che la vita vale molto di più che un rapporto sessuale, ma – spiega il pornodivo - gli attori hanno un altro ruolo. Perché la gente, quando guarda un film porno, non vuole pensare alla realtà, vuole sognare”. La Proposition 60 era un rischio perché i produttori sarebbero potuti essere denunciati dagli stessi attori “che possono dire: mi si è rotto il preservativo e allora posso essermi contagiato”.

“Era una legge falsa. – prosegue Siffredi - La questione del preservativo è unicamente una scusa. Da un lato si può pensare che dietro questa legge ci sia una lobby di aziende produttrici di preservativi. Dall’altra c’è una persona che ha dichiarato guerra al porno, Michael Weinstein, che insieme ad altre persone hanno tentato di iniziare una crociata contro la pornografia”. Un altro problema è che, se i film fossero stati girati in Europa, per renderli legali negli Usa, si avrebbe dovuto avere un documento del valore di 5mila dollari.“Inoltre bisogna specificare una cosa: la legge – spiega ancora Siffredi - parlava di film prodotti e venduti in California. Dunque parliamo di dvd. Ma c’è Internet, ossia il mondo intero. Anche perché, oggi come oggi, il dvd non vale più nulla”.

Attualmente, per diventare attori porno si devono avere due documenti che comprovino la maggiore età. Poi, ogni 21 giorni, si devono effettuate almeno cinque test (Hiv, Clamidia, Gonorrea, Sifilide ed Epatite). Negli Stati Uniti il termine è ogni 15 giorni. Gli esami vanno eseguiti sempre nello stesso istituto. “Noi ne abbiamo uno a Praga, uno a Budapest e uno a San Pietroburgo. Non accettiamo degli esami fatti in istituti privati. Non ricordo che qualcuno in Europa si sia ammalato sul set.

Negli Stati Uniti – racconta Siffredi - qualche attore si è ammalato perché qualche bastardo che ha preso l’Hiv fuori dal set ha voluto fare la cattiveria di sfogare la sua rabbia contagiando altre persone”.

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