Cultura e Spettacoli

La Caporetto di Nanni Moretti Su La7 lo seguono quattro gatti

Il regista con i propri film fa meno ascolti dell'Ispettore Barnaby. E ora rischia una chiusura anticipata

La Caporetto di Nanni Moretti Su La7 lo seguono quattro gatti

No, il dibattito no. Per capire lo sconsolante flop di Nanni Moretti su La7 basterebbe una scena del suo primo lungometraggio Io sono un autarchico del 1976, roba di 41 anni fa. Quando, dopo il suo ultimo spettacolo, l'illuso Fabio prova a conversare con i (pochissimi) spettatori, in sala c'è il fuggi fuggi generale. No, il dibattito no. Una battuta che fa pendant con i 92 minuti di applausi a «La Corazzata Kotiomkim è una cagata pazzesca» di Fantozzi (tra l'altro dello stesso anno, il 1976).

Caro Nanni, «l'esclusivo ciclo dedicato a Nanni Moretti» con Nanni che spiega i film di Moretti con un monologo viaggia su percentuali di ascolto stile il Baffo delle televendite. La sua media è tra l'1 e il 2 per cento, quindi al di sotto della media di rete. La serie, presentata come il fiore all'occhiello del sabato sera di La7, è iniziata il 30 settembre con Caro Diario, è passata attraverso La Stanza del figlio (1,6 per cento) e non ha mai attirato nessuno salvo i soliti, compassionevoli tifosi integralisti. Per capirci, sabato scorso Il Portaborse (film importante del 1991 che anticipò Mani Pulite) ha sfiorato l'1,73 per cento di share con la bellezza di 401.000 telespettatori. E neppure il bis, ossia Bianca del 1984, quello con la celebre scena della Nutella, ha risollevato le sorti visto che, nonostante fosse in seconda serata, non è andato oltre l'1,06% con 148.000 telespettatori, praticamente neppure un quartiere di Milano. Oltretutto, in origine la serie prevedeva un solo film per sera e quindi l'inatteso «raddoppio» è probabilmente legato alla scelta di La7 di risolvere in anticipo «il lodo Moretti» e poi dedicarsi ad altro. Per rendere l'idea, nello stesso giorno e nella stessa fascia oraria il telefilm L'ispettore Barnaby superava il 2 per cento arrivando a punte del 3 per cento. Insomma, una Caporetto che si aggiunge ai risultati non esaltanti accumulati in questa parte di stagione dalla rete diretta da Andrea Salerno e perno strategico di Urbano Cairo. In ogni caso, anche al netto della fredda contabilità percentuale, era già zoppa l'idea di trasformare in eventi televisivi da prima serata la replica di film ormai replicatissimi e di impreziosirli con il monologo del loro regista che ha la stessa empatia di un ispettore di Equitalia. D'altronde, il pubblico che segue La7 è attirato dal contraddittorio sui casi all'ordine del giorno e non da dotte sbrodolate autoreferenziali.

Se non altro perché sanno tanto di tv in bianco e nero ma non hanno neanche quel riflesso nostalgico che riaccende la luce sui bei tempi che furono.

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