Cultura e Spettacoli

IL CASO MASTERCHEF

Il talent di Sky vinto da Stefano come predetto dal tg di Ricci. Nicolò dilettante? In un video il cuoco «stellato» Sadler ammette: fu mio stagista

IL CASO MASTERCHEF

Figuratevi se Striscia la notizia molla la presa. Se la banda di Antonio Ricci scende a miti consigli. Guastatori si nasce... Dopo aver spoilerato la classifica del quarto Masterchef , concluso ieri sera - a proposito, podio confermato come da sberleffo: primo Stefano, secondo Nicolò, terza Amelia - il tg satirico di Canale 5 si è tuffato nella tesi del concorso taroccato. Uno dei tre finalisti, come annunciato da Ficarra e Picone in sollucchero, non avrebbe rispettato il regolamento e la prova starebbe nel fatto che all'esordio nel talent ha presentato una elaboratissima ricetta (il Tortino di ali di razza mediterranee), guarda caso presente nel libro gastronomico di Claudio Sadler, celebre ristoratore di Milano. Com'è ormai noto ai lettori di questa pittoresca querelle televisiva, il regolamento del talent gastronomico di Sky prevede che i concorrenti siano chef dilettanti.

Fin dalla prima sera, l'inviato di Striscia Max Laudadio ha invece fatto intendere che Nicolò Prati non lo fosse, avendo lavorato per oltre un anno presso il pluristellato Sadler. Circostanza smentita dallo chef, che l'altro ieri ha parlato di «invenzione fantasiosa destituita di fondamento». E negata anche dallo stesso Nicolò, che in un video su Facebook ha detto di esser stato bocciato nell'ultimo anno di liceo e di essersi poi iscritto alla facoltà di Agraria. «Non avrei avuto il tempo necessario sia per uno stage che per essere assunto», ha assicurato. «Magari», ha aggiunto. «Anche perché in Italia sarebbe vietato il lavoro ai minori... E sinceramente, ve lo dico col cuore, Sadler non sapevo neanche che avesse un ristorante a Milano».

Insomma, una versione opposta alla ricostruzione di Striscia . Che l'altra sera ha mostrato l'ardita preparazione del piatto presentato da Nicolò alla prima puntata di Masterchef e ieri, con un nuovo servizio, ha mostrato lo stesso Sadler riconoscere in fotografia il concorrente Nicolò Prati: «Sì l'ho visto ma gli stagisti nel mio ristorante rimangono soltanto un mese...». Chiudendo il servizio, Laudadio ha alluso a ulteriori rivelazioni dell'ormai celebre «veggente» nei prossimi giorni.

Anche sul fronte della rivelazione anticipata del vincitore del programma, il tg satirico di Canale 5 non retrocede. Ieri sera ha mostrato che l'anno scorso, quando la proclamazione è avvenuta in diretta, un'importante agenzia di stampa aveva divulgato la classifica con mezz'ora d'anticipo. Certo, non tre giorni prima come avvenuto quest'anno. Tuttavia, nell'era di internet, anche mezz'ora può rovinare l'attesa a una fetta di pubblico attivo e connesso. Come ha autoironicamente postato su Twitter Andrea Scrosati, vice presidente di Sky Italia, memore degli impacci di Cracco e soci durante la premiazione di un anno fa, «è tutto un complotto per farci fare la finale in diretta». E, in effetti, quella sarebbe la soluzione definitiva. O almeno una registrata a ridosso della messa in onda.

Eppure, in tutti i paesi dov'è trasmesso, Masterchef viene registrato. Idem Hell's Kitchen e gli altri talent show. A nessuno passa per l'anticamera del dispetto l'idea di spifferare in anticipo il vincitore di un programma concorrente. Lo spoiler è universalmente bandito. E il codice d'onore dell'industria dello spettacolo resiste.

Il fatto è che solo in Italia c'è un personaggio come Ricci, che ha fatto della violazione dei codici la sua filosofia e la sua fortuna. Goliardia, satira, invidia, mezzucci per guadagnare i titoli dei giornali: le sfumature sono parecchie. Ricci se la ride. Per ora, querele non ne sono arrivate. E, d'altra parte, le pagine di pubblicità acquistate ieri da Sky su alcuni quotidiani recitavano: «Masterchef, la finale. C'è più gusto a guardarla».

Oggi sapremo dall'Auditel se lo ha pensato anche un elevato numero di telespettatori.

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