Cultura e Spettacoli

Il "Cav" al cinema. E Luchetti frega sul tempo Sorrentino

Sorrentino e Lucchetti: tre film su Silvio Berlusconi in uscita ad aprile

Il "Cav" al cinema. E Luchetti  frega sul tempo Sorrentino

A questo punto, i film su Silvio Berlusconi sono tre: i due, attesi anche a Cannes, di Paolo Sorrentino (in uscita il 24 aprile e il 10 maggio, col titolo: Loro) e Io sono Tempesta di Daniele Luchetti (dal 12 aprile), farsa sociale su un finanziere fondamentalmente simpatico, ma condannato per frode fiscale e spedito in un centro sociale a scontare la sua pena, proprio come accadde al Cavaliere nel 2014...

Presentato ieri dai produttori Cattleya e Rai Cinema, tale affresco tragicomico in forma di commedia corale (nel cast anche Elio Germano, come ex-barman caduto in disgrazia), vede Marco Giallini nel ruolo del protagonista, che paga i giudici, sostenendo come tutto sia legale «finché non ti beccano». «Io sono ambasciatore dell'eccellenza italiana nel mondo: faccio soldi!», ostenta l'uomo d'affari davanti agli ultimi, che è costretto ad imboccare, dopo aver pulito le latrine comuni. In piedi sul wc, l'affarista smuove lo stesso i capitali, dando ordini ai suoi sottoposti dalla finestra del centro di accoglienza: i soldi devono girare, al pari delle belle ragazze di cui egli si circonda. Come accade in Ricky e Barabba, l'ex-barista privo di mezzi e con figlio a carico diventerà amico dell'imprenditore: alla fine, il ricco e il povero sono della stessa pasta. Entrambi privi di scrupoli, perché la separazione tra buoni e cattivi non è poi così netta e il denaro fa gola a tutti.

Daniele Luchetti - al lavoro sul film tre anni e mezzo fa, dunque prima che Sorrentino mettesse in cantiere Loro - racconta: «La sceneggiatrice del film, Giulia Calenda (con Sandro Petraglia e il regista, ndr), arrivò dicendo che era una notiziona, quella di Berlusconi affidato ai servizi sociali. Così siamo partiti da qui, però saremmo stati costretti a prendere posizione. Nella nostra storia i figli di puttana sono i più simpatici e abbiamo allargato i personaggi, procedendo per accumulo». Per Giallini, qui in abiti eleganti anche quand'è di ramazza, «questo è il personaggio più bello che abbia mai interpretato, cucito addosso come l'avesse fatto il sarto. Mi sono ispirato a Ricucci, a Berlusconi? Non ci ho pensato. Ho pensato a una persona che muove il mondo».

E Elio Germano? Per lui «è senz'altro meglio essere liberi dallo schema verismo-naturalismo».

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