Cultura e Spettacoli

In cerca di scrittori in galera

Ascolta ora: "In cerca di scrittori in galera"

In cerca di scrittori in galera

00:00 / 00:00
100 %

Marcello Baraghini, fondatore di Stampa Alternativa, quello che con le «Millelire», vent'anni fa, altro che le lotte armate brigatiste, ha rischiato di far implodere il salotto di Segrate, il Parnaso del Premio Strega, gli imparruccati letterati da tè delle cinque, è un estremista per natura. «I grandi libri vanno consegnati all'umanità. Gratis». Così, questo Bakunin dell'editoria si è inventato il sito «stradebianchelibri.weebly.com». Un rifugio per sognatori e disadattati, per onanisti bibliomaniaci: alla voce «Millelire per sempre» scaricate, senza sborsare un soldo, Marziale ed Eraclito, Majakovskij e Papini, Lewis Carroll e Cechov. «Vuoi vedere che è la volta buona di una rivoluzione culturale...», scrive lui. Se l'Italia non fosse l'Italia, amazzonica provincia fitta di lacché e scrittori con il tutù, Baraghini sarebbe Ministro della Cultura e dell'Istruzione. Sottobanco Baraghini mi fa, scaricati questo. Il romanzo-verità (che, appunto, s'intitola Totu sa beridadi , cioè «Tutta la verità») di Mario Trudu, da 35 anni in carcere, a suo dire ingiustamente. Fine pena: mai. «Ho pubblicato scrittori a fiumi, ora ho trovato la vena aurea della scrittura. E ho capito una cosa importantissima». Cosa? «Che solo dall'ergastolo può nascere la grande letteratura. Solo chi sa che morirà in carcere, senza riscatto, può scrivere un grande libro». Una presentazione così mi ha messo ko. Avidamente ho letto il libro. Ottimo incipit («Raccontarvi della mia infanzia è una cosa che non farò»), strepitoso finale («Giustizia, voce che corre al vento», ma in sardo funziona meglio, Justithia, ‘oxe a su ‘entu fue fue). Il romanzo è istoriato dai disegni di Trudu. Ma non basta l'ergastolo a fare un capolavoro. Baraghini è geniale perché adotta, editorialmente, le regole della tv: ci spiattella un personaggio. Di cui siamo curiosi di scoprire i recessi dell'anima, dell'orgoglio e della colpa.

E il romanzo, che fa un mazzo tanto alla nouvelle vague della Sardinia Felix (i vari Salvatore Niffoi e Michela Murgia, enogastronomia sarda ormai indigesta), sembra un po' Fuga da Alcatraz , un po' una puntata di Chi l'ha visto? .

Commenti