Cultura e Spettacoli

Che occasione sprecata sui pregiudizi religiosi

di Luca Miniero con Claudio Bisio, Alessandro Gassmann, Angela Finocchiaro

Il cartello iniziale che accompagna le prime immagini del nuovo film di Luca Miniero, inquadra lo spunto dal quale nasce la sua nuova commedia: «In questa sala avete 0,65 figli e 2,83 cellulari a testa». La natalità, in Italia, negli ultimi anni, registra un segno rosso e, da questo dato di cronaca, il regista napoletano costruisce una nuova storia giocata sui pregiudizi, come nei fortunati Benvenuti al Nord e Benvenuti al Sud. In questo caso, al centro del contendere, sono le differenze religiose, tema quanto mai attuale. Nella piccola isola di Porto Buio, famosa per il suo presepe vivente, da anni non nascono bambini. L'unico Gesù Bambino titolare, è ormai diventato un adolescente sovrappeso. Il sindaco neoeletto Cecco (Bisio, dalla recitazione standard, indipendentemente dal film) suggerisce di chiedere in prestito ai tunisini, che vivono dall'altra parte dell'isola, un neonato, per non far scomparire la tradizione. Gli italiani non la prendono bene, in particolare suor Marta (Finocchiaro), con la quale Cecco aveva avuto un flirt da giovane. Il che aveva provocato la rottura dell'amicizia con Marietto (Gassmann, il più convincente) ora diventato Bilal, dopo la sua conversione all'islam e la sua promozione a capo della comunità. Con il coltello dalla parte del manico, Bilal inizierà ad avanzare, ai residenti cristiani, varie richieste: condividere il Ramadan, utilizzare la Chiesa a giorni alterni, trasformare il presepe rendendolo più musulmano. Il politically correct religioso, ma non solo, per una vicenda che poteva essere gestita meglio. La sceneggiatura appare gracilina (come lo sono spesso le commedie italiane) e pur con qualche sommessa risata, l'operazione assomiglia ad una grande incompiuta, con i famosi (pre)giudizi che vengono affrontati e liquidati spesso in maniera superficiale. Qualche idea brillante è però presente ed efficace per capire il clima nel quale stiamo vivendo, come la scena di una ragazzina araba che, tornando a casa da scuola, lancia uno zaino, con tutti gli italiani che scappano pensando ad una bomba. Ma resta un caso isolato. Peccato.

Occasione sciupata ma almeno le volgarità sono assenti.

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