Cultura e Spettacoli

Da Chiambretti a Volo così i "big" delle radio cambiano frequenza

Su Deejay, Zerbi sostituisce Platinette (passato a Finelco). E Pierino parte da Radiodue, nella fascia che fu di Fiorello

Da Chiambretti a Volo  così i "big" delle radio  cambiano frequenza

Benvenuti nella radio che verrà. Dopo il tornado scatenato dalle rivelazioni di Gfk Eurisko (ora la più ascoltata è Rtl 102.5, Radioraiuno è scivolata al quinto posto), nei grandi network anche personaggi e programmi sono pronti a cambiare. In ballo grandi nomi, pardon grandi voci. Tutte indiscrezioni, per carità. Ma bei cambiamenti crescono. Occhi puntati su Chiambretti, autentico tesoro radiofonico. E poi su Platinette, per tanti anni icona del mattino di Radio Deejay, poi passato al tardo pomeriggio e adesso in uscita. Molto probabilmente sta per firmare con il gruppo Finelco (Montecarlo, 105 e altri). Leggendo qui e là i giornali, pareva avesse litigato con Linus (che tra l’altro pare aver contattato anche Alessandro Cattelan). L’altro giorno il deus ex machina di Deejay sul suo blog ha chiaramente smentito forti dissapori: «Tre mesi fa ho comunicato alla Platy che era arrivato il momento di prendere strade diverse. Raccontare che abbiamo litigato è meschino e fasullo». «Semplicemente non ci siamo intesi» conferma proprio Platinette, vero nome Mauro Coruzzi, pungente e sagace, uno dei pochi capaci davvero di trascinarsi appresso migliaia e migliaia di radioascoltatori. Al suo posto, a quanto si dice, arriverà una coppia forte già sulla carta, quella formata dal sempre più convincente Rudy Zerbi e da Laura Antonini, pronti per il «drive time» tra le 18.30 e le 20. Per chiarire, Zerbi è al top e la Antonini è a Deejay dal 2004, quindi ormai una garanzia.
E Platinette? Nella prossima stagione inizierà (non si sa in quale network di Finelco) un nuovo programma a partire dal 12 settembre («Il giorno dopo l’11, mi sembra simbolicamente giusto») che sarà in qualche modo «in parallelo» con quello di un conduttore «molto forte di me sull’informazione».
Un evento.
Così come, sempre alla corte di Deejay, lo è l’uscita di Fabio Volo, attuale titolare della decisiva fascia mattutina, e la sua sostituzione (ma sono sempre voci) con la coppia formata da Federico Russo e Marisa Passera. Orario delicatissimo: dalle 9 alle 10. Insomma Deejay è alle prese con grossi cambiamenti.
Altri colossi invece sono ben saldi, come Rtl 102.5. O Radio Italia, in gran spolvero, e Virgin, assoluta dominatrice del segmento rock grazie anche all’inarrestabile Ringo. Oppure continuano nella loro opera di rinnovamento, come Radio Kiss Kiss che pare confermi il programma culto I corrieri della sera con Pippo Pelo e l’impertinente Francesco Facchinetti. E, mentre pare che Fiorello voglia sul serio costruirsi una propria piattaforma radiofonica capace anche di interagire con il web e con i social network, all’orizzonte di Rairadiodue c’è Piero Chiambretti. Anzi, più che all’orizzonte. Lui in realtà è già in onda con Chiambrettopoli giusto per il periodo degli Europei di calcio. Ma è possibile che rinnovi l’impegno anche per la prossima stagione. Inutile dirlo: in radio Chiambretti funziona alla grande. «Mi piacerebbe molto continuare su Radiodue. In fondo ho cominciato proprio alla radio», spiega lui. Poi aggiunge una stilettata che sembra polemica ma non lo è poi così tanto: «La radio ora è il volto umano della tv». Chiambretti naturalmente è anche un volto televisivo. E attende la presentazione dei palinsesti di Mediaset per delineare bene i propri progetti per la stagione ventura. Potrebbe non avere programmi in cantiere fino a gennaio. Quindi c’è tempo per la radio e, eventualmente, per creare anche le basi per un nuovo show. «Sto valutando le proposte con il direttore di Radioraidue, persona di grande competenza con la quale mi intendo alla grande». A Chiambretti, che ovviamente non si sbilancia sulla natura delle offerte, potrebbe essere stato offerto un programma nella fascia che una volta era di Fiorello, quella tra le 13.30 e le 15. Sarebbe un format basato sull’attualità e condito da quella brillantezza pungente, ma non polemica, che alla fine è il marchio di fabbrica di questo insolito showman. Dovesse accettare, sarebbe allo stesso tempo un volto Mediaset e una voce Rai, quindi urgerebbe una (logica) liberatoria da Cologno Monzese. Ma sono discorsi che per ora si profilano soltanto all’orizzonte. E nelle prossime settimane avreanno contorni più precisi. Senza dubbio è il momento del radiomercato, ossia di quelle trattative che poi delineano i palinsesti della stagione successiva. Per ora, come dice un autorevole insider, «si tratta più che altro di voci in uscita e non in entrata». Come a dire che c’è soltanto gente che se ne va (da qualche radio) e non che arriva (in un’altra). Ma è solo questione di giorni. Pochi.

Giusto un po’.

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