Cultura e Spettacoli

Chiara e Sereni tornano a casa, al «Verbania» di Luino

Prima Kursaal, poi albergo e oggi centro culturale: qui gli archivi dei due scrittori lombardi

Luigi Mascheroni

da Luino

Il grande, elegantissimo salone per concerti e feste da ballo, lungo 22 metri e antico un secolo di storia, oggi è una sala convegni high-tech affacciata sul lago, attraverso le immense vetrate, e lo charme è lo stesso di quando era il palcoscenico della vita mondana della città. Il piano nobile, dove ieri correvano le camere con le pareti dipinte di rosso acceso dell'albergo che soppiantò il Kursaal, oggi accoglie la caffetteria con la terrazza sospesa sull'acqua e lo spazio per le mostre: ieri ha inaugurato Terrazze dedicata a Franco Rognoni (1913-1999), artista nato lo stesso anno dei due illustri amici luinesi che qui sono di casa, ora: Piero Chiara e Vittorio Sereni. Il secondo piano, infatti, ospita il Centro documentale in cui sono confluiti gli archivi dei concittadini Chiara e Sereni: lettere, dattiloscritti, libri, cataloghi, dipinti, fotografie (c'è anche ricostruito l'intero studio con biblioteca del poeta di Frontiera) che raccontano la vita dei due scrittori di lago e quella di un pezzo del nostro Novecento letterario. E all'ultimo, piccolo piano, la «mansarda», con due video-installazioni prodotte ad hoc da Storyville: in una saletta il racconto di Piero Chiara Ti sento Giuditta animato dalle illustrazioni di Angelo Monne e nell'altra il reading di tre celebri poesie di Sereni recitate da Alberto Onofrietti: Inverno a Luino, Un ritorno e - ecco il tema dell'intero palazzo che si riaffaccia - Terrazza.

Benvenuti a Palazzo Verbania, Luino, il famoso «paese triste dove nascono i comici», e i grandi narratori, sponda lombarda del Lago Maggiore, a nord del profondo nord e a 15 chilometri dal valico svizzero di Zenna. Due anni di restauro dopo, riecco la storica villa liberty costruita in riva al lago a partire dal 1904... e si risente l'atmosfera del Verbania d'antan, quando inaugurò l'originario caffé ristorante Kursaal, progettato dall'architetto Giuseppe Petrolo in forme floreali d'ispirazione viennese: sul soffitto centrale, durante i lavori di recupero, sono rifiorite persino le corone di camelie che nessuno più ricordava. «Un altro piccolo gioiello del palazzo», dice Chiara Gatti, la critica d'arte che ha seguito tutto il progetto culturale. La città di Luino, la Regione e la Fondazione Cariplo (un milione di euro stanziati su due di costo complessivo) hanno trasformato una vecchia gloria del lago in un polo artistico e letterario che ha tutto per diventare, da oggi, un'eccellenza.

Meraviglia, malinconia, la magia lacustre, le chiacchiere di paese e i vizi virtuosi della provincia... «Ti sento, Giuditta, quel conturbante odore di femmina, indispensabile ingrediente della vita»... Qui, dentro il «Verbania», tra i suoi balconi sull'acqua, gli scantinati e le stanze segrete, Vittorio Sereni scrisse i celebri versi di «Terrazza», pubblicati fra le poesie di Frontiera, uscite per le Edizione di Corrente nel 1941. E qui Piero Chiara ambientò le storie del Piatto piange, 1962, e di una Spina nel cuore, 1985.

Così, nati entrambi a Luino, nello stesso 1913, che belle époque, a poche case di distanza, Sereni - il poeta - e Chiara - il narratore - si ritrovano oggi insieme, con le loro carte, fronte lago.

Commenti