Cultura e Spettacoli

Al cinema "Un bacio", adolescenti tra amicizia e omofobia

Un teen-drama colorato e coreografico in cui il diritto alla diversità e alla felicità si scontra col bullismo del branco. Cinematograficamente poco incisivo, ha nell'utilità sociale la sua ragion d'essere

Al cinema "Un bacio", adolescenti tra amicizia e omofobia

A cinque anni da "La kryptonite nella borsa", Ivan Cotroneo torna dietro la macchina da presa per "Un bacio", la trasposizione cinematografica di un suo libro, omonimo, del 2010.

Il film racconta la storia di tre sedicenni, Lorenzo (Rimau Grillo Ritzberger), Antonio (Leonardo Pazzagli ) e Blu (Valentina Romani) che frequentano un Liceo di una piccola città friulana e che si trovano a fare squadra in quanto emarginati dai compagni per alcune loro caratteristiche. Lorenzo è bullizzato perché omosessuale dichiarato, Blu è additata come ragazza di facili costumi, Antonio è deriso e trattato da ritardato mentale. I tre amici si ritrovano addosso etichette ma non hanno nessuna intenzione di subirle.

"Un bacio" è destinato a un pubblico adolescente ma è indubbio che la sua visione possa essere in qualche modo educativa per genitori e insegnanti che hanno a che fare con ragazzi di quell'età. Il film, infatti, descrive molto bene l'alternanza di ansie, tormenti e gioia di vivere che caratterizza uno stadio evolutivo in cui si è alla ricerca della propria identità. E' ben resa la percezione alterata della realtà che spesso rende la vita di un giovanissimo un inferno, così come la gamma di colori accesi che accompagna personalità in formazione che sono spesso un mix esplosivo di spirito battagliero e di vocazione fiabesca.

Le famiglie di questi ragazzi in difficoltà sono amorevoli e quindi incolpevoli, in questo senso felicemente fuori cliché. I protagonisti conoscono fragilità e onnipotenza, hanno nella fantasia la via di fuga per eccellenza e nell'amicizia il bene rifugio supremo da quello che è il cancro delle loro giovani vite: il bullismo da parte dei coetanei. Sono molte le assonanze con altri film, da "Jules et Jim" di Truffaut a "The Dreamers" di Bertolucci fino al più recente "Noi siamo infinito" di Chbosky ma il livello, dal punto di vista cinematografico, è lontanissimo: fatta eccezione per l'ottimo espediente narrativo delle lettere che uno dei personaggi principali invia alla versione adulta di se stesso, sono pochi i guizzi. Bravi i giovani interpreti, accattivante la colonna sonora piena di pezzi attuali. Siamo in un'opera che se da un lato richiama il filone dei teen-drama, dall'altro occhieggia a prodotti alla High School Musical colorandosi di intermezzi musicali coreografati da Luca Tommasini. E' lodevole che Cotroneo prediliga la volontà di trasmettere energia e creare empatia a quella di produrre facile pietismo o commozione con mezzucci ricattatori tante volte visti al cinema, ma "Un bacio" resta un'opera imperfetta.

Ad ogni modo, senza alcuna retorica, qualsiasi voce si levi di questi tempi a condanna della violenza verbale, del cyberbullismo e di discriminazioni gratuite e variamente assortite, non può che dirsi utile e necessaria.

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