Cultura e Spettacoli

Al cinema "Un momento di follia" con Vincent Cassel

Un affair estivo tra una minorenne e il migliore amico di suo padre. Divertenti alcuni imprevisti messi in scena ma, nel complesso, ci si annoia un po'

Al cinema "Un momento di follia" con Vincent Cassel

Dichiarare di avere in programma "Un momento di follia" con Vincent Cassel è un piccolo vezzo ironico che potrebbe avere un certo effetto su interlocutori ignari che si alluda al titolo dell'ultimo film dell'attore francese. Peccato che il sorriso duri poco e la pellicola con la quale si ha appuntamento nel buio della sala non abbia lo charme del suo celebre interprete.

Laurent (Vincent Cassel) e Antoine (François Cluzet) sono amici da tutta la vita. Hanno quasi cinquant'anni, matrimoni falliti alle spalle e sono padri. Decidono di trascorrere le vacanze estive con le loro due giovani figlie, Marie (Alice Isaaz) e Louna (Lola Le Lann), nella vecchia casa d’infanzia di Antoine, in Corsica. Pur essendo entrambi genitori attenti e apprensivi, i due uomini hanno temperamenti opposti: tanto è giovanile e scherzoso Laurent quanto appare invece rigido Antoine. Una sera il primo è incaricato di portare fuori le due ragazzine e sorvegliarle, ma accade l'imponderabile: la provocante diciassettenne figlia dell'amico, Louna, lo seduce buttandoglisi letteralmente addosso. L'indomani Marie, una volta intuito quanto accaduto fra il padre e l'amica, non la prende bene. Nella casa, l'equilibrio dei rapporti familiari e affettivi viene messo a dura prova, considerato anche che Antoine continua ad ignorare cosa sia successo, Louna è convinta di aver trovato l'amore e Laurent la rifiuta resosi conto del pasticcio enorme nato da un episodio irresponsabile.

Remake dell’omonimo film diretto da Claude Berri che nel 1977 scandalizzò la Francia, "Un momento di follia", pur avendo una tematica scandalosa, non cade mai nello scabroso ed ha le sembianze, semmai, di una commedia degli equivoci in cui, per non svilire la gravità di quanto raccontato, si mantiene un retrogusto amaro e drammatico. Si regge sul complesso equilibrio, tipico delle commedie francesi, tra divertimento e ritratto riflessivo. Il film funziona abbastanza, scorre tra situazioni tragicomiche e imbarazzanti legate alla convivenza tra chi è a conoscenza del "fattaccio" e chi no e sviscera, attraverso l'incrocio degli sguardi, le dinamiche familiari ora diventate tensioni. La natura splendida a fare da cornice, un Vincent Cassel stalkerato dalla bellissima Lola Le Lann, ninfetta provocante, e nessuna storia d'amore all'orizzonte: si mostrano semplicemente le conseguenze di un atto di annebbiamento della coscienza guardandosi bene dal giudicare i personaggi coinvolti. Quello che fece scandalo nel film originale diventa quasi innocuo nel remake, forse perché annacquato da cliché comici che cavalcano l'assurdo ma, soprattutto, viene da pensare, per il mutamento di costumi avvenuto nei decenni trascorsi.

Resta la sensazione di una pellicola spiritosa e gradevole, ancorché dimenticabile, che finisce con l'annoiare un po', verso la fine, a causa di qualche lungaggine di troppo.

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