Cultura e Spettacoli

Coi Vanzina si ride ma al minimo sindacale

"Torno indietro e cambio vita", con Raoul Bova e Ricky Memphis

Coi Vanzina si ride ma al minimo sindacale

I Vanzina si erano già confrontati col filone dei «viaggi nel tempo» nei non memorabili Il cielo in una stanza e A spasso nel tempo 1 e 2. Torno indietro e cambio vita si discosta, come intenzioni e risultato, dai precedenti film, riassumendo pregi e difetti del cinema vanziniano. Ci sono sicuramente buoni spunti divertenti nella commedia che i due fratelli lanciano in pieno mercato estivo, un atto di coraggio, il loro. L'impressione, però, è che questa sia stata un'occasione persa, un «compitino svolto» che abbia finito per ingabbiare un soggetto che avrebbe potuto svilupparsi in maniera più convincente, senza incanalarsi in quella sensazione di «già visto», approdo sistematico di molte, troppe, commedie italiane.

Marco (Raoul Bova, fuori parte), a 42 anni, viene lasciato dalla moglie Giulia (la trentenne e più convincente Giulia Michelini, anche se è evidente che sia ben più giovane di Bova, nonostante il film voglia farci credere che i due siano coetanei). Lo consola l'amico di sempre Claudio (Ricky Memphis, sempre bravo e misurato) al quale Marco confida il desiderio di tornare indietro nel tempo e cambiare la propria vita. Detto, fatto. Un incidente di macchina e i due si ritrovano nel 1990, pochi giorni prima del fatidico incontro tra Marco e Giulia. Così, tra compagni di scuola (che, al contrario del pubblico, li vedono come se avessero 17 anni), genitori ringiovaniti e cotte, Marco proverà a modificare il proprio destino.

Alcuni dialoghi valgono il prezzo del biglietto, come quella tra Marco e il padre: «Papà dammi 20 euro per il taxi». «20 che?». «A sì, 40mila lire». «Ma per chi mi hai preso? Prenditi 2mila lire e fattele bastare tutta la settimana». «2mila lire? 1 euro. Ma ti rendi conto che nel '90 bastava un euro per tirare avanti una settimana?».

Ecco, avessero insistito più su questi raffronti il film avrebbe avuto un impatto diverso da quello di un simpatico, ma nulla più, divertimento estivo.

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