il Giornale OFF - Teatro

Col musical "Cetra una volta" il revival è sempre più vivo

I Favete Linguis ricordano a Roma lo storico quartetto

Col musical "Cetra una volta" il revival è sempre più vivo

Guardando Cetra una volta dei Favete Linguis viene in mente Raymond Queneau e i suoi esercizi di stile. In questo spettacolo i tre attori cantanti (Toni Fornari, Stefano ed Emanuela Fresi) interpretano i brani di maggior successo del Quartetto Cetra, esibendosi in esilaranti parodie musicali. Importantissima è la presenza di un gioco continuo dove si mescolano divertimento scenico e virtuosismo vocale. Il Trio è accompagnato da un terzetto strumentale (Mimmo Sessa, pianoforte, Michele Ranieri, chitarre e percussioni, Cristiana Polegri sax e voce) e il pubblico gradisce molto. Perché Queneau? Perché le trame sono quasi sempre semplici, all'inesistente trama sono le varianti stilistiche ad interessare lo spettatore: ci sono quelle puramente musicali, quelle retoriche, quelle con i linguaggi del teatro di prosa o d'Opera, altre con i gerghi e le lingue maccheroniche. C'è la parodia: rivisitazione, che può apparire dotta se gestita con una certa maestria. E qui di maestria ce n'è molta.

I Favete Linguis divertono, intrattengono e cullano il loro pubblico, sempre numeroso al Teatro Golden di Roma.

A chi si chiede tra il pubblico perché dei giovani così non stiano in tv, la risposta è proprio nella tv di oggi; così diversa da quella del glorioso Studio Uno. Il loro omaggio a quel tempo si compie ogni sera in teatro superando la nostalgia dei tempi che furono e sono molto giusti i loro moderni adattamenti (divertente il pastiche da Alex Britti); sobria e funzionale la messa in scena a cura di Fornari che dosa elegantemente dei contributi video d'antan. Il trio ha imparato la lezione del maestro Dino Verde e porta avanti un genere che non si vergogna di essere definito popolare, ma si arrabbia all'assioma popolare-pecoreccio. Ascoltando le musiche dei Cetra, non si può non citare Gorni Kramer che affermava: «dietro i motivetti di oggi, si annidano da sempre i motivetti di ieri». I Favete Linguis sembrano muoversi su un doppio binario: tradizione e innovazione; e lo fanno con spensierata allegria. Cetra una volta sembra volere superare la nostalgia e il rimpianto in maniera scanzonata e leggera. Il revival è vivo e vegeto.

Lo spettacolo replicherà domani, Capodanno, al teatro Nino Manfredi di Roma.

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