Cultura e Spettacoli

Cattelan l'invisibile fa squadra senza protagonismi

Senza di lui, come si sarebbe arrivati in fondo all'ottavo X Factor ?

Cattelan l'invisibile fa squadra senza protagonismi

E poi c'è Cattelan. Dopo tutto e tutti. In realtà, prima. In anticipo. Condizione senza la quale... Senza di lui, come si sarebbe arrivati in fondo all'ottavo X Factor ? Al tavolo dei giudici succedeva di tutto. Alessandro Cattelan, mai una sbavatura. Irreprensibile. Il motore immobile dello show più innovativo della televisione italiana (il Festival di Sanremo di Raiuno lo condurrà Carlo Conti). Bravo a gasare la platea al momento giusto. «Siete prontiii?», ha urlato aprendo la finale prima di lanciarsi nella dance di My Type dei Saint Motel e di mostrare che il motore immobile sa anche muoversi. E bravo, poco dopo, a placare il pubblico che contestava Morgan: «Andiamo avanti e concentriamoci su Lorenzo». Due parole e tutti a cuccia. Nel calcio si dice che l'arbitro migliore è quello che non si nota e lascia spazio ai protagonisti del match. Cattelan è questo: una garanzia. Il palco è casa sua. Dovunque si parla dei tic dei giudici e dei loro antagonismi. Nei social spopolano i concorrenti, il loro look. Le fragoline di Lorenzo. La rap community di Madh. Poi Fedez, la biografia di Morgan, Victoria Cabello, buonista. E Mika che capisce quello che hanno dentro i ragazzi. Tutto bello, o quasi. Però poi, anzi prima, c'è Cattelan (nel 2015 tornerà il suo programma). La marcia in più della contemporaneità. Il ritmo incorporato. Non ha la verve comica di Fiorello, certo. Ma dategli tempo. La naturalezza è dalla sua parte. La tentazione di prendersi sul serio e l'autoreferenzialità non sa cosa siano. Con un conduttore più preoccupato di sé, un'edizione così turbolenta come sarebbe finita? Tutto controllato, anche grazie alla lucidità della dirigenza Sky. Ma lì, in diretta, lo show deve andare avanti, leggero. Missione compiuta. Ora c'è solo un'avvertenza di cui, forse, tenere conto. Non farsi prendere dalla bulimia del successo. C'è la trasmissione alla radio. C'è la pubblicità. Ora anche il film da protagonista con quelli di Boris . In due settimane di programmazione Ogni maledetto Natale ha incassato 1,6 milioni di euro. Niente male. È il suo momento magico.

Gestirlo bene è importante.

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