Cultura e Spettacoli

Confrontarci per ritrovare l'appartenenza

In una società sempre più liquida, che ha fatto delle non relazioni quasi un paradigma, ha ancora senso ragionare sul senso di #appartenenza? Il desiderio di appartenenza è quasi un istinto primordiale, che nasce in noi dall'infanzia, quando sentiamo la necessità di far parte di una famiglia, per maturare poi in età adulta, alla ricerca di «gruppi» o «persone» con cui riconoscerci simili. Per quale motivo allora questo istinto viene vilipeso nella società di oggi? La ragione sta nel nichilismo dilagante e nella volontà di non «sentirsi legati» a qualche cosa. Appartenere culturalmente e storicamente a una società significa avere un forte spirito identitario, che oggi non appare utile: siamo tutti nuovi nomadi che si spostano senza il fardello dell'appartenenza ad una cultura e così siamo liberi di essere tutto ed il contrario di tutto, riconoscendo come unica misura di valore l'economia e basando su questo le nostre scelte. Non esistono più le tradizioni e i pensieri «forti», quelle esperienze sia fisiche che metafisiche che sostengono il senso di comunità.

Ma in realtà bisogna tornare ad «appartenere» per poterci poi liberamente confrontare con altre culture in uno scambio che parta dalla reciprocità.

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