Cultura e Spettacoli

Carlo Conti, il cachet ai terremotati

Carlo Conti stremato dalla fatica ma soddisfatto, si è levato qualche sassolino dalle scarpe e ha sventolato così il bonifico già effettuato

Carlo Conti, il cachet ai terremotati

In conclusione un festival piacevole, a tratti noioso e monocorde, ma gradito dagli italiani. La serata finale ha raggiunto lo stare record del 58,4%, il migliore negli ultimi quindici anni, con una media di 12 milioni di spettatori. Media totale delle cinque serate 50,7%. Un indubbio successo il cui merito va a «Carlo e Maria», alle canzoni e alla Rai.

È il segreto della televisione: la semplicità, al limite del banale, paga. Paga tanto che quest'anno il Festival ha fatto arrivare parecchi soldi nelle casse della tv di Stato: costo 15,5 milioni di euro, ricavi derivati dalla pubblicità e dalla vendita dei biglietti circa 22-23 milioni, guadagno di 6-7 milioni. Successo che però non ha sopito le polemiche che tradizionalmente accompagnano il Festival come quella sui compensi giganteschi per gli artisti in un momento di crisi generale del Paese. E nell'ultima conferenza stampa di ieri mattina, Carlo Conti stremato dalla fatica ma soddisfatto, si è levato qualche sassolino dalle scarpe. Sventolando la fotocopia del bonifico già effettuato, ha annunciato che l'intero cachet ricevuto per il Festival lo ha devoluto in favore delle popolazioni terremotate: si tratta «solo» di centomila euro, quanto resta del suo compenso, che secondo indiscrezioni ammonta a 650mila euro, al netto di tutte le tasse. Il presentatore si è anche speso in difesa di uno dei suoi collaboratori principali, lo scenografo del Festival, Riccardo Bocchini, travolto dalle indiscrezioni sul coinvolgimento in un'inchiesta che riguarda tangenti nell'assegnazione degli appalti esterni della Rai. «Lavoro con Riccardo da tanti anni - ha detto Conti - e so che è una persona onesta e un professionista. Non ha ricevuto avvisi di garanzia e dunque continueremo a lavorare con lui».

Infine le immancabile polemiche sull'esclusione dei big della canzone tradizionale: Al Bano, Ron e Gigi D'Alessio. Il cantante napoletano si è lamentato del pregiudizio nei suoi confronti e dell'ingiustizia della giuria di qualità che avrebbe indirizzato la propria quota di voti per eliminarlo. L'analisi dei voti mostra che più o meno i pareri della giuria di qualità, di quella demoscopia e il televoto sono stati omogenei e tutti a favore dei tre vincitori.

Fine delle polemiche.

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