Cultura e Spettacoli

Il Corano, Erdogan e i rifugiati. La nuova vita di Lindsay Lohan

Fotografata tra Turchia e Dubai, c'è chi scommette sulla conversione all'Islam

Il Corano, Erdogan e i rifugiati. La nuova vita di Lindsay Lohan

"Se l'islam è qualcosa su cui voglio istruirmi, questo è affar mio", aveva detto convinta all'emittente turca HaberTurk, durante un'intervista in cui aveva raccontato degli ultimi mesi della sua vita e di un foto con un Corano in mano che molto aveva fatto parlare.

Lindsay Lohan, attrice nota per il suo ruolo nel film Genitori in trappola e spesso sulle pagine della stampa gossippara per un'innata tendenza a mettersi nei guai, sembra avere di recente cambiato drasticamente vita.

A raccontarlo c'è il suo profilo Instagram, un tempo ricco di foto non necessariamente "caste", che da poco è stato svuotato e la cui biografia recita solo "Alaikum salam", la risposta al tradizionale saluto islamico. Ma pure un anno trascorso tra la Turchia, dove ha lavorato come volontaria nei campi rifugiati e gli Emirati Arabi Uniti, dove ha passato molto tempo nel 2016.

I social, soprattutto nel mondo islamico, scommettono su una sua conversione e salutano la scelta di diventare musulmana della Lohan, che pure non ha ancora ufficialmente detto nulla a riguardo. Ancora alla HaberTurk aveva sostenuto: "In America mi hanno crocifisso. Mi hanno fatto sembrare Satana. Ero una 'cattiva persona' per avere tenuto in mano quel Corano".

Un testo sacro donatogli da amici sauditi conosciuti a Londra, prima che l'attrice 30enne trasferisse la sua residenza negli Emirati, iniziasse a studiare l'arabo e desse il via a quello che il suoi staff ha definito "un periodo di rinnovamento".

Un periodo durante il quale ha fatto scalpore, perlomeno in Turchia, una fotografia postata su Instagram - e ora cancellata come tutte le altre - mentre era in visita in un campo per rifugiati siriani. Ad attirare l'attenzione dei social l'hashtag utilizzato: "The world is bigger than five".

Una citazione, letterale, di un discorso tenuto all'Onu dal presidente Erdogan, in cui l'autoritario leader di Ankara denunciava la disproporzione nella distribuzione del potere nel Consiglio delle Nazioni Unite.

Commenti