Cultura e Spettacoli

"Ma cosa vuoi che sia una canzone". Vasco ricorda il suo primo 33 giri

Documentario e cofanetto per celebrare i 40 anni dell'album

"Ma cosa vuoi che sia una canzone". Vasco ricorda il suo primo 33 giri

Lui era il deejay che non ci pensava proprio a fare la rockstar: cresciuto a musica americana e inglese, italiano solo quando si trattava di ascoltare De André e De Gregori. A convincerlo, inseguendolo per corridoi e bar della provincia emiliana, fu Gaetano Curreri, l'amico, il compositore, il visionario di cui c'era bisogno. Oggi, Vasco è quel che conosciamo: l'uomo che ha reso superfluo il proprio cognome, che riempie gli stadi e che, nel documentario in arrivo in prima serata su Sky Arte il 28 novembre, prima puntata della seconda stagione della serie 33 Giri Italian Masters, se ne sta accoccolato all'ombra di un mixer, sereno come un neonato, alla mitica Fonoprint di Bologna dove incise il suo primo album. «... Ma cosa vuoi che sia una canzone...»: quello che vendette solo duemila copie e che, parole di Vasco, «aveva un titolo lunghissimo, che i discografici mi lasciarono intatto solo perché da me non si aspettavano niente». Con il rocker di Zocca, a spiegare e rivelare tra aneddoti e musica (brani gioiello come La nostra relazione, Silvia, Jenny è pazza e quel capolavoro di satira politica che è Amabarabaciccicoccò) ci sono l'ingegnere del suono d'allora Maurizio Biancani e l'imprescindibile Curreri. Era il 1977, il disco sin dal titolo voleva pizzicare il ruolo sacrale dei cantautori anni '70 e, davvero, c'era già tutto Vasco dentro: dai puntini di sospensione nel titolo, all'ironia, alla capacità di smontare le mistificazioni, all'interpretazione tra canzone e teatro capace di farti apparire storie e personaggi davanti agli occhi.

È una doppia operazione quella studiata per celebrare il quarantesimo di «...Ma cosa vuoi che sia una canzone...»: oltre al documentario atteso su Sky, il 7 dicembre Sony inaugura la serie celebrativa «R Play» pubblicando tre versioni dell'album, in Hardcoverbook (libriccino più cd), in vinile Long Playing e in Cofanetto DeLuxe in edizione limitata numerata contenente vinile, 45 giri La nostra relazione/...e poi mi parli di una vita insieme, cd, musicassetta, libro da 112 pagine scritto dal critico Marco Mangiarotti e matita che rievoca quella presente sul retro dell'album originale. Insomma, una chicca per vasco-credenti capace di riportare a quell'epoca in cui il futuro Komandante gettò le basi della sua luminosa carriera. Di suo, nel documentario Sky, Vasco stupisce arpeggiando impeccabilmente alla chitarra e, quando il racconto prende forma attraverso le parole degli amici, si mette da parte. Al solito, se può, fa parlare la musica e i testi delle sue canzoni. Gli occhi azzurri si agitano e guardano altrove, oltre il muro dello studio di registrazione, al passato.

Così, Vasco, alla fine ci frega sempre, e ci commuove.

Commenti