Cultura e Spettacoli

Crichton alla guerra delle ossa (prima di "Jurassic Park")

Nel 1974 lo scrittore raccontò la nascita della paleontologia in un western epico. Che esce oggi, a dieci anni dalla morte

Crichton alla guerra delle ossa (prima di "Jurassic Park")

I territori selvaggi del Far West sono stati soggetti nel tempo a eventi che ne hanno cambiato la situazione storica e ambientale in maniera rapidissima: la colonizzazione dell'Ovest, la corsa all'oro prima in California e poi nel Klondike, le guerre indiane, la guerra civile, la scoperta del petrolio. Pochi sanno che in quei territori si scatenò un curioso conflitto denominato «la Guerra delle Ossa» che contrappose fra il 1870 e il 1890 due paleontologi come Othniel Charles Marsh e Edward Drinker, i quali fecero di tutto per aggiudicarsi il primato del maggior numero di esemplari di dinosauri identificati.

In quel periodo i musei americani e inglesi incentivarono infatti il finanziamento di missioni che portassero a una ricostruzione precisa e dettagliata del mondo preistorico e degli animali che lo avevano abitato. Marsh e Cope gareggiarono per scovare giacimenti di ossa preistoriche che potessero permettere la riproduzione di giganteschi modelli di dinosauri da esporre nei musei. Furono i primi a immaginare com'erano stati esattamente gli allosauri, gli stegosauri, i triceratopi e i brontosauri. La terribile faida che si scatenò fra i due ricercatori durante gli scavi, in un territorio americano in cui erano ancora in corso le guerre indiane, ha avuto esiti davvero inaspettati. E questa curiosa storia aveva davvero tutte le caratteristiche per essere raccontata in un romanzo d'avventura capace di mescolarsi ad elementi western e horror.

Nessuno poteva però immaginarsi che di queste vicende si fosse occupato lo scrittore americano Michael Crichton (Chicago, 1942 Los Angeles, 2008) e che proprio il dissidio fra Marsh e Coper avesse costituito la base della futura saga legata ai romanzi Jurassic Park e Il mondo perduto. Fino a oggi si sapeva che per quelle due storie Crichton aveva tratto ispirazione dal «Ciclo del Mondo Perduto» legato alle avventure dell'immaginario professor George Challenger creato da Arthur Conan Doyle. È stato il ritrovamento qualche tempo fa di un inedito intitolato Dragon Teeth a far scoprire a Sherri Crichton, la vedova, che suo marito aveva lavorato per lungo tempo a un originale progetto che raccontava proprio «la Guerra delle Ossa». Una sorta di «precursore della sua altra storia di dinosauri» che esce ora in Italia (dal 25 gennaio) col titolo I cercatori di ossa (Garzanti).

«Esaminando il suo archivio - spiega la moglie Sherri nella postfazione al volume - è stato facile far risalire la nascita di Dragon Teeth a una lettera del 1974 indirizzata al curatore della sezione di paleontologia dei vertebrati dell'American Museum of Natural History». E lo stesso Crichton conferma in un suo scritto (che chiude il romanzo) che è stato nello specifico il paleontologo E.H. Colber ad avergli spiegato per primo le vicende di Marsh e Cope suggerendogli di raccontarle in una sua opera di fiction. Ovviamente come spiega lo scrittore «l'antagonismo fra Cope e Marsh, protrattosi per dieci anni, è in questo racconto compresso in una sola estate, con qualche cambiamento. Per esempio fu Marsh a fabbricare il cranio falso per ingannare Cope e così via. Corrisponde però a verità il fatto che in diverse occasioni gli aiutanti di Cope e Marsh si siano sparati addosso... con un intento molto più serio di quanto suggerito in queste pagine».

Le ossessioni di scienziati, medici, biologi, archeologi sono sempre state un punto di partenza che Michael Crichton ha messo al servizio dei fenomenali meccanismi narrativi di romanzi come Andromeda, Il terminale uomo, Congo, Sfera, Stato di paura, Preda. Fin dove si può spingere la scienza? Quanto può osare? Quanto deve realmente modificare la realtà? Come può investigarla? Sono tutte domande alle quali lo scrittore americano ha cercato di dare risposta all'interno dei suoi plot. Quando nel 1990 pubblicò Jurassic Park e quando nel 1995 editò Il mondo perduto Crichton si chiedeva se fosse possibile resuscitare i dinosauri dando loro vita a partire dal DNA contenuto nelle loro ossa. Si domandava se fosse lecito aprire dei parchi giganteschi dove la gente potesse vedere ancora in vita questi esseri preistorici e arrivava a sottolineare il fatto che la natura risvegliata sfugge sempre al controllo anche dello scienziato più metodico e preciso. Fra le pagine del romanzo I cercatori di ossa documenta come possa essere assurdo il conflitto fra due paleontologi che hanno come unico obiettivo della loro vita la catalogazione di esseri estinti. E ci racconta come si possa sviluppare una vera e propria ossessione per recuperare gli scheletri di animali estinti da secoli. A osservare l'assurda serie di situazioni scatenate da Othniel Charles Marsh ed Edward Drinker Cope è un personaggio di pura invenzione, al quale Crichton affida il ruolo di protagonista della storia. Si tratta di William Johnson, un giovane studente di Yale, figlio di un costruttore di navi che inizia a seguire Marsh nelle sue spedizioni nel West attratto dal fascino della scoperta di nuovi territori sconosciuti e selvaggi come quelli intorno alla piccola cittadina di Cheyenne. Crichton è abilissimo nell'inventare la biografia di questo personaggio per il quale costruisce persino parti di memorie fittizie basandosi su quelle reali del giovane paleontologo Charles Hazelius Sternberg. William si troverà a dover sopravvivere in un territorio ostile fra trafficanti di ossa, minatori, desperados, pistoleri e indiani ribelli. Realtà e finzione si intrecciano in un western che mostra come erano realmente le «Badlands» sul finire dell'Ottocento. «Oggi città come Deadwood scrisse Crichton - possono apparirci deprimenti, ma a quell'epoca erano posti eccitanti e la gente che le abitava era felice di trovarsi lì». In quei luoghi si potevano davvero incontrare personaggi come il pistolero e giocatore d'azzardo Wyatt Earp o lo scrittore-emigrante Robert Louis Stevenson: «Possiamo affermare senza tema di smentita che l'Ovest americano quale appare in queste pagine, al pari del mondo dei dinosauri esistito molto tempo prima, era destinato a una rapida e definitiva scomparsa».

Parola di Michael Crichton.

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