Cultura e Spettacoli

David: con i Manetti voglia di musical

di Cinzia Romani

L'arte del compromesso, tutta italiana, vince ancora. Così, se nessuno ha visto il film dell'italoamericano Jonas Carpignano, Miglior regista ai David di Donatello, molti hanno apprezzato Ammore e malavita dei fratelli Manetti, musical proclamato Miglior film alla kermesse degli «Oscar italiani». Con 90 milioni di euro incassati, la sceneggiata d' «o' re do pesce», con la sua vitalità senza pensieri, è il contraltare della drammatica riflessione sui rom inscenata da Carpignano, con Martin Scorsese produttore esecutivo. Con tale nome alle spalle, Jonas che prima portava il caffè a Favino sul set e ieri s'è visto consegnare la statuetta dal noto attore (però, che ineleganza starlo a sottolineare, sul palco dei Tiburtina Studios), ha filato come un treno. Figurarsi: agli italiani impauriti dall'immigrazione fuori controllo, andargli a presentare una storia di alcol e furti tra zingari,in Calabria, non è cosa. La critica ha esaltato e il pubblico ha disertato A Ciambra, candidato italiano all'Oscar per il miglior film straniero: 652 euro in 4 sale. Mentre i fratelli Manetti hanno portato a casa un'altra statuetta grazie a Claudia Gerini, Migliore attrice non protagonista della loro sceneggiata. Tenere insieme l'alto e il basso, Frassica e Spielberg, il film per tutti e quello di nicchia, resta il tratto distintivo di un'edizione nazional-popolare e moderatamente intellettuale. Con premi pure ai grandi vecchi: da Giuliano Montaldo, gratificato per la sua apparizione, come poeta, nella commedia Tutto quello che vuoi a Renato Carpentieri, l'anziano saggio, ancora di stanza a Napoli-feticcio, nel film di Ozpetek La tenerezza. Titolo di moda da quando papa Francesco ha lanciato tale sentimento. Ed è il trionfo post mortem di Gian Luigi Rondi, devoto alle convergenze parallele care a Moro e democristiano di ferro, reincarnato in Piera Detassis, nuovo direttore artistico dell'Accademia David di Donatello. Perdurante la crisi del nostro cinema, ieri in tv a scimmiottare la moda hollywoodiana del #meToo, con le varie Golino, Mezzogiorno, Ramazzotti, per l'uguaglianza di genere ,un colpo al cerchio e uno alla botte funzionerà? Peccato che la diretta tv, con Carlo Conti stile panzer, l'abbia tirata in lungo.

Tra una canzoncina e un numerino para-comico, è scoccata la mezzanotte: tagliati fuori i quotidiani, per paura che il totonomi arrivasse poi ai twittaroli e, allora, addio senso della diretta.

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