Cultura e Spettacoli

De Niro-Streep, 30 anni dopo riprovano a «Innamorarsi

Per bissare il grande successo dell'84, in The Good House lui sarà un rude yankee e lei un'immobiliarista alcolizzata. E si ricompone anche il duo Rourke-Basinger

De Niro-Streep, 30 anni dopo riprovano a «Innamorarsi

Nel cuore segreto dell'orologio batte l'ora delle coppie d'oro. E arriva il momento di riunirsi per Meryl Streep e Robert De Niro, che continuano a brillare nel firmamento delle stelle. Dove avanzano nel tempo e nell'affetto del loro pubblico. E chi se ne importa se lei qua e là gigioneggia, forte d'un talento impareggiabile e lui, icona di Taxi Driver, talvolta fa una marchetta di troppo: Bob e Meryl stanno tanto bene insieme. Così la notizia che i due divi reciteranno in The Good House, film scritto dal Premio Pulitzer Michael Cunnigham, entusiasma. Anche perché i due decollarono quasi alla pari trentacinque anni fa, quando Michael Cimino li diresse magnificamente ne Il cacciatore.
Difficile toccare di nuovo quell'azimuth (5 Oscar), con lei, magra, giovane e vibrante nel suo primo ruolo impegnativo, a tenere unite storie e tormenti d'un gruppo di amici in piena guerra del Vietnam. Lui, teso, nobile, intenso mentre ammoniva: «Un colpo solo» (per abbattere il cervo del titolo The Deer Hunter), era già Robert De Niro, un Mike carico di medaglie al valor militare, che restituiva a quell'operaia ucraina la voglia di vivere e d'amare. Operazione ripetuta, con discreto successo, nel convenzionale Innamorarsi (1984), mélo romantico di Ulu Grosbard, dove Bob&Meryl s'incontrano in una libreria di New York, piacendosi molto, ma non fino alla camera da letto. Li salderà la malattia, invece, ne La stanza di Marvin (1996), dove la Streep è protagonista d'un dramma familiare e De Niro fa il solerte dottor Wally: segnale di senescenza, quando s'affrontano copioni dove dolore non fa più rima con cuore. Alla loro quarta collaborazione, con The Good House, Cupido torna a tener banco, comunque all'insegna della terza età mai doma: Meryl fa l'agente immobiliare Hildy, ultracinquantenne del New England amante del bicchiere. E pure d'una vecchia fiamma, Frank, yankee rude e fascinoso con la faccia di Bob. L'ispirazione del film viene dal best seller omonimo di Ann Leary e i produttori si fregano le mani, calcolando quanto renderà il ritorno alla grande della mitica coppia.
Ma tira aria di nostalgia anche dalle parti di un'altra riunione e si tratta d'un binomio più hot che talentuoso. Stiamo parlando di Kim Basinger, 58 anni, e di Mickey Rourke, 59 suonati anche in senso letterale: nei Novanta faceva il pugile, gli hanno rotto il naso sei volte e ricostruito i connotati a suon di plastiche facciali. I cinefili over 50 ricorderanno le discussioni accese intorno a 9 settimane e ½, dramma erotico con Kim&Mickey travolti da una spirale di sesso e dominazione ante litteram. Ventisei anni prima di 50 sfumature di grigio già esistevano un lui, aitante e perverso e una lei, bella e disposta a tutto, che dividevano la platea: chi discuteva dell'inarrivabile spogliarello di Kim e chi faceva a pezzi il film, giudicandolo spazzatura per guardoni. Fatto sta che i due fecero epoca, ma anche un bel po' di disastri nelle rispettive esistenze. Dopo aver fallito nel matrimonio con Alec Baldwin, Kim ritrova Rourke nel dramma politico Black November del nigeriano Jeta Amata. Tra pozzi di petrolio sul delta del Niger e misteriosi crimini commessi dalla Shell in nome del profitto, il duo è bollente in un altro senso. E commuove vedere Mickey che si fa fotografare con certi oscuri rapper nigeriani, commentando: «Io all'inferno ci sono stato. E ci sono rimasto parecchio tempo. È una bella sensazione tornare di nuovo orgogliosi: ricordo quando entravo nei ristoranti e la gente mi guardava come avessero visto jack lo Squartatore». Meno gonfio che ai tempi di The Wrestler (Leone d'Oro a Venezia), nel 2008 viatico per il suo rilancio, Mickey in Black November interpreta un magnate senza scrupoli, che capitola di fronte alla seducente giornalista Kim. Di spogliarelli, neanche il nome perché la panza è una molle realtà per entrambi.
Ma i ritorni di fiamma non sono finiti, perché il chiacchieratissimo John Travolta si rimette con Kristie Alley per una riunione in tv: a vent'anni dall'ultimo capitolo della trilogia Senti chi parla, riecco John come guest star (fa il macchinista innamorato), mentre Kristie incarna l'attrice di Broadway Madison Banks. A dicembre, sul canale Usa TV Land si vedrà chi dei due invecchia meglio.

Perché, alla fine, quando l'antica coppia si riforma, oltre al piacere di ritrovare i propri beniamini, c'è questo gusto di mettere a confronto rughe, panze e dentiere di star.

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