Cultura e Spettacoli

«Domus» festeggia con De Lucchi direttore

La rivista di architettura compie 90 anni nel segno dell'innovazione editoriale

Dieci architetti per dieci anni: così Domus festeggia i suoi primi novant'anni, in attesa di festeggiare un secolo (nel 2028). Il prossimo numero della rivista, in edicola dall'8 gennaio prossimo, sarà infatti firmato da Michele De Lucchi: l'architetto è il nuovo direttore di Domus, e lo sarà per dieci numeri. Poi il testimone passerà a un collega, per altri dieci numeri, e così via, per dieci direttori, fino ad arrivare all'anno dei cento, il 2028. Spiega Walter Mariotti, direttore del sistema editoriale, che «Domus non è più solo una rivista ma un sistema appunto, con un sito, rinnovato a ottobre; allegati dedicati ogni mese a un tema diverso come l'innovazione, la mobilità, le migrazioni, l'italianità; eventi, come i due che si terranno a maggio e a ottobre 2018, uno per i novant'anni, l'altro per riflettere sul futuro».

In questo «sistema» Domus c'è la rivista e «l'architetto dà una scaletta, una visione: come uno special editor o un direttore scientifico». Il primo sarà appunto Michele De Lucchi; sono già stati identificati altri due nomi. Forse il prossimo potrebbe essere una donna, straniera. Come cambia la rivista vera e propria? Nel senso di una architettura intesa «non come scienza verticale - spiega Mariotti - bensì come disciplina orizzontale, che dialoga con mondi diversi, come l'economia, la sociologia, l'antropologia». Quindi rubriche, e soft news.

Con la grafica di Mark Porter, già art director del Guardian, L'Express o, in Italia, di Internazionale.

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