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Fabrizio Poggi domenica sfiderà i Rolling Stones

Fabrizio Poggi domenica sfiderà i Rolling Stones

Sta per arrivare la resa dei conti! L'armonicista blues Fabrizio Poggi, nato e cresciuto a Voghera, domenica sfiderà i Rolling Stones per il Grammy. Ha inciso il disco Sonny & Brownie's Last Train (dedicato al mitico duo Sonny Terry e Brownie McGhee) con il chitarrista Guy Davis e si è trovato nella cinquina dell'ambito premio accanto alla band di Jagger e Richards. «Non ci credo ancora - racconta Poggi - e il mio Grammy l'ho già vinto. Mi basterà essere seduto al fianco di Keith Richards. Pensare che da ragazzo avevo il poster con la lingua appeso in camera, e ho imparato classici come You Got To ove non dalla versione originale di Fred McDowell ma da quella degli Stones». Da Voghera, nell'Oltrepò, a New York via Mississippi, questa è la favola di Poggi, che da quasi mezzo secolo suona il blues con fedeltà alla tradizione, e che ora è il primo italiano candidato al Grammy. «Sonny Terry e Brownie McGhee sono sempre al centro della mia storia musicale. Terry era un armonicista eccezionale, capace di incredibili virtuosismi e abilissimo nel catturare i suoni naturali. McGhee era un chitarrista fantastico. Li ascoltai all'inizio degli anni '80, nella loro unica tournèe italiana, e rimasi colpito dal loro suono. In due sembravano un'intera orchestra». Così Poggi si è legato a Davis, un grande della chitarra blues moderna, come Eric Bibb - anche lui candidato al Grammy per il miglior disco di blues tradizionale - e ha ricostruito alla sua maniera, ma con fedeltà alle radici, alcuni dei più famosi brani di Terry e McGhee.

«Sono molto felice di aver riportato alla ribalta un duo che tra gli anni '60 e '80 fu popolarissimo nei folk club di tutto il mondo ma che oggi era dimenticato. Con Davis abbiamo registrato il disco a Milano in poche ore, ci siamo capiti subito al volo, questo è il vero spirito del blues. Il blues è una musica afroamericana che si è attualizzata. Oggi non ci sono distinzioni tra artisti bianchi e neri. Qualche anno fa qualcuno si vergognava dell'antico retaggio schiavile del blues, oggi gli afroamericani ne sono fieri, e sono anche felici quando vedono un bianco che lo suona secondo la tradizione. Recentemente ho partecipato ad un Festival ad Atlanta e sono rimasto colpito dall'affetto del pubblico alla mia esibizione».

Poggi non sarà solo uno sfidante al Grammy, ma parteciperà anche a due concerti e a uno show-tributo a Duane Allman recentemente scomparso. «In America il Grammy riveste un'importanza enorme.

I premi sono domenica ma prima c'è una fitta attività di concerti e manifestazioni ufficiali. Già essere qui è un sogno, e così potrò intrecciare nuove collaborazioni negli Usa»:

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