Cultura e Spettacoli

Il fascino nostalgico di «West Side Story»

Fastoso e coloratissimo, approda al Manzoni di Milano West Side Story, considerato dai critici non solo una pietra miliare dei musical di Broadway, ma il capolavoro dell'opera lirica americana. La storia di Romeo e Giulietta è trasportata nell'Upper West Side di New York degli anni '50, dove due giovani si trovano coinvolti in una guerra di bande, gli irlandesi Jets e i portoricani Sharks. E la lotta di questi piccoli eroi per sopravvivere a un mondo di odio e di violenza è il motivo più innovativo di questo dramma. Dove la musica trascinante di Leonard Bernstein con le coreografie di Jerome Robbins, nonché il ricordo dell'edizione cinematografica con Natalie Wood e l'accattivante George Chakiris nel ruolo del capo dei portoricani seguito a ruota, dalla vulcanica Rita Moreno che vinse un Oscar, ci restano per sempre nella memoria. Questo nuovo allestimento prodotto dalla Wizard Productions si avvale di due notevoli interpretazioni. Quella di Giandomenico Ferrarini, bravissimo nel tratteggiare con sorprendente delicatezza lo struggimento amoroso di Tony, e quello ella sorprendente Eleonora Facchini, la quale delinea una Maria Giulietta di accorato languore. Questa straordinaria partitura all'epoca fece gridare al miracolo, ma fece anche storcere il naso alle vestali del melodramma che parlarono di modesta imitazione pucciniana. Lasciate quindi che mi abbandoni, per una volta, a questa straordinaria operazione nostalgica.

WEST SIDE STORY - Teatro Manzoni, Milano fino a metà ottobre.

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