Cultura e Spettacoli

FESTIVAL DI SANREMO

Paolo Giordanonostro inviato a SanremoDunque il codice Conti non cambia e guai a chi tocca il nazionalpopolare. Lo ha confermato ieri, nel piccolo teatro del Casino di Sanremo, presentando il suo secondo Festival consecutivo: «Con me ci saranno Virginia Raffaele e Madalina Ghenea», ossia due volti che più pop non si può, la bella e l'attrice brillante, tutte vestite di gran lusso. E poi, per rendere l'idea, ha annunciato che sul palco ci sarà pure Gabriel Garko, volto simbolo della fiction, arrivato a sorpresa per giocarsi la scommessa della carriera: battere i pregiudizi che lo avvolgono da anni. Insomma, alla fine del Festival che inizia il 9 febbraio e continuerà fino al 13, o se ne sarà liberato oppure si terrà ancora per un bel po' l'alone di attore bello, bellissimo ma non proprio spontaneo. Lui ha subito messo le cose in chiaro: «Quando recito, sono sempre protetto dal mio personaggio. Qui a Sanremo ho deciso di essere me stesso per la prima volta». Per la prima volta dopo quasi vent'anni ci sarà quindi un «coconduttore» uomo, l'ultimo fu Chiambretti con Mike Bongiorno e fece scuola (oltre che successo).Per il resto l'attesa rituale del Festival prosegue senza troppe novità. A differenza del passato, intorno a questa edizione non c'è il solito bailamme di indiscrezioni, polemiche, andirivieni di candidati ospiti. Tutto democristianamente in regola (e non è un'offesa). E tutto annunciato coram populo, senza fughe di notizie. Perciò dalla conferenza stampa di ieri sono usciti un volto e un nome più o meno inattesi: Garko, appunto, e Cristina D'Avena che sarà ospite in una delle serate, «perché ogni tanto dobbiamo tornare bambini» ha sorriso Conti. Per il resto quasi tutte conferme. Laura Pausini probabilmente aprirà la prima puntata, Andrea Bocelli con Ariana Grande chiuderà l'ultima, in mezzo sfileranno Eros Ramazzotti, i Pooh e un inatteso Renato Zero. E gli stranieri? Mutismo assoluto. Conti si trincera dietro un generico «ci sono trattative con attori o attrici per poterli intervistare e, come l'anno scorso, daremo attenzione ai brani del momento». Quindi, raccogliendo qualche sussurro, è possibile che arrivino Nicole Kidman e anche il francese Maître Gims che in questo momento è un caterpillar in radio con Est-ce que tu m'aimes (altri papabili sono Elton John, Bruno Mars e Rihanna).Ma, come spiega Conti, che quest'anno vuole essere «meno presente sul palco», l'attenzione sarà (o dovrebbe essere) focalizzata sul mosaico dei 28 cantanti in gara tra Big e Nuove Proposte. Virginia Raffaele che l'anno scorso aveva fatto ridere tutti, tranne la Vanoni (offesa per la sua imitazione), questa volta sarà «un po' meno personaggio e un po' più conduttrice». Dopo che Carlo Conti le ha proposto il Festival (hanno pranzato insieme in Piazza della Signoria a Firenze) lei era così emozionata che, al ritorno in treno, non si è accorta di essere arrivata a Roma ed è poi scesa a Napoli: «Così mi sono fatta un selfie e l'ho mandato a Conti». Madalina Ghenea, che è rumena ma è in Italia da quando aveva 14 anni e appare in Youth di Sorrentino, è invece un rebus che per ora si è allontanato dal prevedibile «sono emozionatissima» solo per annunciare che «Felicità di Albano e Romina è la mia canzone preferita del Festival». Di certo si parlerà molto dei suoi look e della sua innegabile bellezza (una delle missioni del nazionalpopolare è scandire anno dopo anno i canoni di bellezza). E se probabilmente a fare un po' di polemica penserà il Dopofestival condotto da Nicola Savino e dalla Gialappa's Band, il Sanremo bis di Conti avrà l'obiettivo opposto.Il direttore di Raiuno Giancarlo Leone lo ha riassunto così: «Un Festival all'insegna di musica e allegria». Due variazioni rispetto al passato: il controllo nominale dei biglietti all'ingresso (effetto Bataclan) e l'hashtag «Tutticantanosanremo» con cui ciascuno può twittare la propria interpretazione di un classico festivaliero (una selezione sarà poi mandata in onda). Per chiudere, sarà un Festival «tale e quale» alla formula dello scorso anno.

Ma l'impressione è che la sorpresa più grande sia ancora ben nascosta.

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