Cultura e Spettacoli

Il film da riscoprire

Perché Sanremo è Sanremo. Arriva il Festival della canzone e tutte le tv cercano di arginare, quasi sempre invano, lo strapotere di Raiuno. Il rifugio più ovvio e anche meno costoso è il cinema. Fra le tante offerte di stasera, mentre Sanremo si prepara alla sua seconda maratona canora, si può tranquillamente consigliare Highlander - L'ultimo immortale (21,15 Rete 4), primo episodio di una fortunata saga fantasy in tre capitoli. Il film è un bizzarro e affascinante fumetto avventuroso diretto nel 1986 dal regista di video musicali Russell Mulcahy. Tecnicamente impeccabile, ha il suo punto di forza negli spettacolari duelli con gli spadoni e negli splendidi costumi, tra i paesaggi della Scozia medioevale, che si alternano nei flashback con le vicende sotto i grattacieli. Anche se probabilmente è meglio sorvolare su certi salti logici della sceneggiatura. Dunque, nella New York dei giorni nostri vive l'antiquario Conner MacLeod (Christopher Lambert), che ha ottenuto il rarissimo dono dell'immortalità. E infatti porta molto bene i suoi cinquecento anni. Già guerriero nella Scozia del sedicesimo secolo, ha avuto per maestro d'armi lo spagnolo Ramirez (Sean Connery), di qualche millennio più anziano, e per acerrimo nemico il perfido Kurgan (Clancy Brown). In attesa della sfida decisiva, se la spassa con Brenda Wyatt (Roxanne Hart), una seducente donzella esperta in arti marziali, che però fa gola anche al cattivone.

L'ancor atletico cinquantaseienne Sean Connery surclassa il bel francesino Christopher Lambert, promosso di punto in bianco divo per plebiscito delle teenager, nonostante la limitata espressività.

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